By Asia News
Dario Salvi
Realizzare a Baghdad “un centro giovanile” con un campo sportivo, una biblioteca, un luogo di cultura e di incontro; al contempo, coinvolgere sempre più i laici, anche giovani, soprattutto le donne nella gestione degli affari della Chiesa “sfruttandone al meglio il carisma”. Sono gli obiettivi tracciati ad AsiaNews dal patriarca caldeo card Louis Raphael Sako, nell’ultima settimana di lavori del Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani in corso dal 3 al 28 ottobre in Vaticano. Il porporato vuole fare tesoro del lavoro, degli incontri, dialoghi e discussioni di “queste giornate intense” per rafforzare il compito missionario della Chiesa (anche) nel mondo arabo e musulmano, grazie “all’impegno e all’entusiasmo” di ragazzi e ragazze.
Dario Salvi
Realizzare a Baghdad “un centro giovanile” con un campo sportivo, una biblioteca, un luogo di cultura e di incontro; al contempo, coinvolgere sempre più i laici, anche giovani, soprattutto le donne nella gestione degli affari della Chiesa “sfruttandone al meglio il carisma”. Sono gli obiettivi tracciati ad AsiaNews dal patriarca caldeo card Louis Raphael Sako, nell’ultima settimana di lavori del Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani in corso dal 3 al 28 ottobre in Vaticano. Il porporato vuole fare tesoro del lavoro, degli incontri, dialoghi e discussioni di “queste giornate intense” per rafforzare il compito missionario della Chiesa (anche) nel mondo arabo e musulmano, grazie “all’impegno e all’entusiasmo” di ragazzi e ragazze.
Commentando i lavori del Sinodo, il primate caldeo è soddisfatto per
l’occasione di confronto con vescovi e sacerdoti di altre realtà, oltre
all’incontro e allo studio della “situazione dei giovani a livello
umano, sociale e nell’ambito della fede”. A differenza di altri
incontri, egli parla di “un’atmosfera diversa, non c’è tensione ma tanta
allegria e uno stile giovanile”, anche se - osserva - fra ragazzi e
ragazze “non sono tanti, purtroppo solo 36 a fronte di 268 padri
sinodali. Forse poteva essercene qualcuno in più”.
Ogni realtà ha le proprie problematiche, l’esperienza varia a seconda
dei continenti e delle nazioni e il lavoro che viene svolto dai
partecipanti è “edificante”. “Penso di poter tornare - afferma il card
Sako - con tante idee e prospettive diverse per i nostri giovani” in
Iraq. La speranza, prosegue, “é quella di dare loro uno spirito nuovo.
Molti hanno sperimentato in prima persona le persecuzioni o l’essere
rifugiati. Io aprirò loro tutte le porte”, perché “il loro carisma oggi è
cruciale”.
Le nuove generazioni, spiega il porporato, “sono protagoniste della
vita della Chiesa. In questa occasione papa Francesco e gli altri padri
sinodali hanno attaccato con maggiore forza il clericalismo e l’abuso
che ne viene fatto, il potere della Chiesa. Dei giovani dobbiamo
valorizzarne “le risorse e le potenzialità”, perché hanno molte “idee
per la vita della Chiesa, sono membra del corpo di Cristo e non cercano
pietismo ma partecipazione”.
Fra le priorità tracciate dal patriarca caldeo vi è quella di
“valorizzare il ruolo della donna”, sfruttandone “il carisma” e
facendolo diventare anche “un modello e un messaggio per i musulmani”
perché anche fra i fedeli dell’islam l’universo rosa acquisti sempre più
importanza. “Io ho già cominciato - sottolinea - nominando una donna
nella gestione delle finanze del patriarcato e una ragazza per la
catechesi. È importante responsabilizzarli sempre più nella vita della
Chiesa”.
Infine, il patriarca Sako racconta ad AsiaNews il suo “più
grande desiderio: “Far sorgere un centro giovanile a Baghdad, che sia
anche un luogo per fare sport, cultura, con una biblioteca aperta,
internet. Una casa dei giovani e un luogo di ascolto, di discernimento,
di accompagnamento e che sia gestito da un sacerdote o da ragazzi già
formati in questo senso”. “Ritengo importante - conclude il porporato -
impegnare sempre più i laici nell’amministrazione delle diocesi,
soprattutto nella parte amministrativa, così il vescovo ha più tempo per
la formazione, l’accompagnamento, la liturgia. Nella vita della Chiesa
ci vuole tanta partecipazione”.