By Fides
Il governo della Repubblica islamica d'Iran “non esita a sostenere il popolo e il governo iracheni, perchè i due Paesi condividono la stessa storia e la stessa civiltà”. E' questa l'impressione raccolta dal Patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphael I, nel corso della sua visita iniziata il 12 maggio in Iran, dove il Primate della Chiesa caldea si tratterrà fino al prossimo 22 maggio. Lo riferiscono le fonti del Patriarcato caldeo consultate dall'Agenzia Fides. A motivare la visita del Patriarca caldeo è stato anche l'invito rivolto a lui e ad altri leader religiosi non musulmani, da Yonsei Ali - Presidente iraniano incaricato per le nazionalità e le minoranze religiose – e da Mohammad Shariamatdari, vice-Presidente iraniano per gli Affari esecutivi. I due rappresentanti del governo di Teheran e il Patriarca Luis Raphael, insieme all'Arcivescovo caldeo di Teheran, Ramzi Garmou, hanno preso parte mercoledì 13 maggio a un incontro che ha visto anche la partecipazione di un rabbino e di rappresentanti della Chiesa armena apostolica, e della Chiesa Assira d'Oriente.
Il governo della Repubblica islamica d'Iran “non esita a sostenere il popolo e il governo iracheni, perchè i due Paesi condividono la stessa storia e la stessa civiltà”. E' questa l'impressione raccolta dal Patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphael I, nel corso della sua visita iniziata il 12 maggio in Iran, dove il Primate della Chiesa caldea si tratterrà fino al prossimo 22 maggio. Lo riferiscono le fonti del Patriarcato caldeo consultate dall'Agenzia Fides. A motivare la visita del Patriarca caldeo è stato anche l'invito rivolto a lui e ad altri leader religiosi non musulmani, da Yonsei Ali - Presidente iraniano incaricato per le nazionalità e le minoranze religiose – e da Mohammad Shariamatdari, vice-Presidente iraniano per gli Affari esecutivi. I due rappresentanti del governo di Teheran e il Patriarca Luis Raphael, insieme all'Arcivescovo caldeo di Teheran, Ramzi Garmou, hanno preso parte mercoledì 13 maggio a un incontro che ha visto anche la partecipazione di un rabbino e di rappresentanti della Chiesa armena apostolica, e della Chiesa Assira d'Oriente.
In margine all'incontro, lo Sheikh Yonsei Ali ha ribadito che l'Iran
“sostiene l'integrità territoriale e la sovranità nazionale di tutti i
Paesi della regione”, messa oggi in pericolo dai “gruppi terroristi e
estremisti”, e si è augurato “che il popolo iracheno riesca a espellere i
gruppi estremisti e a ristabilire la sicurezza”. Il leader iraniano ha
anche confermato l'intenzione del suo ufficio di promuovere periodici
incontri con rappresentanti delle diverse comunità religiose.
Nell'intervento pronunciato durante l'incontro, il Primate della Chiesa
caldea ha contestato le operazioni di propaganda che dipingono l'Iran
come un Paese chiuso e retrogrado, ha ricordato il ruolo delle comunità
cristiane autoctone nella costruzione della civiltà della regione e ha
richiamato il “ruolo influente” che l'Iran potrà assumere a sostegno
della stabilità regionale anche sul terreno del dialogo inter-religioso,
per favorire la convivenza e la collaborazione tra cristiani e
musulmani e soprattutto la riconciliazione tra musulmani sciiti e
sunniti. Solo così – ha sottolineato il Patriarca – si potrà uscire
dalla spirale di guerre e conflitti che stanno insanguinando la regione e
fanno soffrire popoli interi. “Il cristianesimo” ha detto tra l'altro
il Patriarca “è una religione di carità, e anche l'islam è una
religione di misericordia. Dio ci giudicherà tutti da come saremo stati
caritatevoli e misericordiosi gli uni con gli altri”. Al termine
dell'incontro Ali Yonsei ha donato al Patriarca un quadro raffigurante
Maria che porta in braccio Gesù Bambino.
I cattolici caldei oggi presenti in Iran sono circa 13mila, e la loro cura pastorale è affidata a otto sacerdoti, compresi due di origine iraniana.
I cattolici caldei oggi presenti in Iran sono circa 13mila, e la loro cura pastorale è affidata a otto sacerdoti, compresi due di origine iraniana.