By Baghdadhope*
E' iniziata oggi la visita pastorale in Iran del patriarca caldeo, Mar Louis Raphael Sako che, accompagnato dal vicario patriarcale Mons. Basilio Yaldo, è giunto stamani a Tehran.
La comunità caldea iraniana è esigua nei numeri ma antica e ben radicata nel paese nonostante le difficoltà. Le diocesi erano in origine tre ma quella di Ahvaz è attualmente vacante per mancanza di fedeli.
Oltre ad essa ci sono le diocesi diUrmia-Salmas e naturalmente quella di Tehran.
La diocesi di Urmia-Salmas fu eretta nel 1890 quando ne fu nominato vescovo Mons. Thomas Audo che nel 1918 riportò di circa 6000 fedeli serviti da circa 40 sacerdoti in 18 chiese. Da allora si sono susseguiti diversi vescovi l'ultimo dei quali è l'attuale titolare Mons. Thomas Meram nominato nel 1983. Attualmente la diocesi è servita da tre sacerdoti e tre suore delle Sorelle della Carità.
La Diocesi di Tehran fu eretta nel 1973 conseguentemente all'afflusso nella capitale di molti fedeli provenienti dalla città nord-orientale di Sanandaj. Attuale vescovo, dal 1996, è Mons. Ramzi Garmou che segue le attività delle chiese di San Giuseppe e della Vergine Maria così come i centri giovanili e quelli per gli anziani. Dal 2007 presidente della Conferenza Episcopale iraniana Mons. Garmou è dal 2013 Visitatore Apostolico della chiesa caldea in Europa. Ad aiutarlo a Tehran sono tre sacerdoti e suore del Santo Spirito oltre a quelle caldee che in quel paese hanno una missione.
In totale i fedeli caldei in Iran sono circa 13.000 e gli otto prelati che li seguono sono di origine iraniana, irachena, francese ed indiana.
In totale i fedeli caldei in Iran sono circa 13.000 e gli otto prelati che li seguono sono di origine iraniana, irachena, francese ed indiana.
Per sapere di più sui cristiani in Iran leggere i due speciali recentemente pubblicati da Asia News a firma del Direttore Padre Bernardo Cervellera:
Cristiani in Iran: con Rouhani qualcosa si muoveCristiani in Iran: c’è sicurezza, ma si vive come in un ghetto