By Asia News
Benedetto XVI ha
sempre "guardato con molta attenzione alle Chiese del Medio Oriente", a conferma
dell'importanza di una minoranza religiosa che resta un "fattore di unità" in
un contesto frammentato e diviso. Così un sacerdote irakeno, accordo in piazza
San Pietro per assistere all'ultima udienza generale di papa Ratzinger, ha
voluto sottolineare l'estrema attenzione riservata a un'area del mondo
particolare, teatro di violenze e guerre, ma allo stesso tempo foriera di
grandi esempi di fede e testimonianza. Un'attenzione e una sensibilità
confermati anche dal fatto che il Pontefice "ha voluto introdurre la lingua
araba nelle udienze".
P. Basel Yaldo, sacerdote caldeo del Pontificio
Collegio di Sant'Efrem, nativo di Baghdad, ha partecipato all'udienza in compagnia di p. Samer
e p. Nehad, entrambi di Mosul, nel nord dell'Iraq, confermando idealmente il
progetto di unità di cui sono protagonisti i cristiani irakeni.
"Siamo molto grati al Papa - sottolinea p. Basel - per quanto ha fatto per la Chiesa in Iraq e nella regione mediorientale, a cominciare dall'ultimo viaggio apostolico compiuto proprio in uno dei Paesi della regione, il Libano". La nostra presenza, aggiunge anche a nome degli altri due sacerdoti, è un "atto di ringraziamento a Sua Santità".
Il sacerdote ricorda l'attenzione di papa Ratzinger che ha promosso un Sinodo delle Chiese del Medio oriente e ha riaffermato, in più occasioni, la centralità dei cristiani nella regione.
"Siamo molto grati al Papa - sottolinea p. Basel - per quanto ha fatto per la Chiesa in Iraq e nella regione mediorientale, a cominciare dall'ultimo viaggio apostolico compiuto proprio in uno dei Paesi della regione, il Libano". La nostra presenza, aggiunge anche a nome degli altri due sacerdoti, è un "atto di ringraziamento a Sua Santità".
Il sacerdote ricorda l'attenzione di papa Ratzinger che ha promosso un Sinodo delle Chiese del Medio oriente e ha riaffermato, in più occasioni, la centralità dei cristiani nella regione.
"Siamo
un fattore di unità del Paese, sin dall'antichità" racconta p. Basel, "fin dal primo
secolo dopo Cristo quando San Tommaso ha gettato le basi per la fondazione
della prima Chiesa. Siamo fieri di essere cristiani del Medio oriente e
vogliamo essere di esempio agli altri". E aggiunge: "Non è questione di minoranza
e maggioranza, ma soprattutto di qualità della nostra presenza nel Paese".
Per il futuro dell'Iraq, p. Basel è speranzoso e intravede "buone prospettive" partendo dall'elezione del nuovo Patriarca, sua Beatitudine Mar Louis Raphael I, che saprà continuare il lavoro di dialogo e collaborazione con la maggioranza musulmana, come indicato da Benedetto XVI. "Il Papa nel rapporto con l'islam - conclude il sacerdote irakeno - ha cercato un dialogo schietto e sincero. Egli ha compiuto molti passi nel cammino di dialogo con il mondo islamico, ma è una strada ancora lunga da percorrere."
Per il futuro dell'Iraq, p. Basel è speranzoso e intravede "buone prospettive" partendo dall'elezione del nuovo Patriarca, sua Beatitudine Mar Louis Raphael I, che saprà continuare il lavoro di dialogo e collaborazione con la maggioranza musulmana, come indicato da Benedetto XVI. "Il Papa nel rapporto con l'islam - conclude il sacerdote irakeno - ha cercato un dialogo schietto e sincero. Egli ha compiuto molti passi nel cammino di dialogo con il mondo islamico, ma è una strada ancora lunga da percorrere."