Fonte: Baghdeda.com
di Majid Aziza
Matteo 10:28 "E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna."
Questa la frase del Vangelo di Matteo che ha caratterizzato la cerimonia di consegna a New York del premio Path to Peace Award 2009 assegnato a Mons. Faraj P. Raho, il vescovo caldeo di Mosul ucciso lo scorso anno dopo essere stato rapito nella stessa città.
La frase di Matteo accompagnava la foto di Mons. Raho, di Padre Raghed Ganni, di Padre Paul Iskandar, di Padre Yousef Adel e degli uomini che hanno perso la vita nel corso degli attacchi ai quei prelati, e campeggiava dietro le spalle di Mons. Ibrahim N. Ibrahim, il vescovo caldeo dell'Eparchia di San Tommaso Apostolo negli Stati Uniti che, a nome del patriarca della chiesa caldea, Cardinale Mar Emmanuel III Delly, ha ritirato il riconoscimento per il vescovo martire della fede.
E' stato il Cardinale Celestino Migliore, presidente della Path to Peace Foundation nonchè Nunzio Apostolico ed Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a consegnare il riconoscimento sottolineando come Mons. Raho abbia dato la vita per la pace nel mondo. Parole confermate da Mons. Ibrahim che non ha mancato di ricordare la situazione degli iracheni cristiani e come il riconoscimento a Mons. Raho sia un tributo a tutti i cristiani che sono rimasti in Iraq e che la comunità internazionale ha il dovere di sostenere.