By Fides
Il parlamento iracheno ha respinto la proposta – avanzata dai rappresentanti cristiani, ma sostenuta da parlamentari appartenenti a schieramenti diversi – di modificare la legge secondo la quale un minore viene automaticamente registrato come musulmano, nel caso in cui anche solo uno dei due genitori, si converta all’islam. La proposta, messa ai voti martedì 27 ottobre, chiedeva di aggiungere al paragrafo della legge riguardante i minori una frase, per stabilire che i minori rimangono nella religione originaria di appartenenza fino ai diciotto anni, per poi scegliere la religione a cui appartenere in piena libertà di coscienza, e non per un automatismo innescato dalla conversione all'islam di un proprio genitore. La richiesta ha trovato l'appoggio di 51 deputati, ma a votare in senso contrario sono stati 137 parlamentari.
A settembre, il Patriarca della Chiesa caldea, Louis Raphael I, aveva inviato una lettera al Parlamento iracheno con la richiesta di cambiare la legge, sottolineando la sua incompatibilità con l’articolo 37/2 della Costituzione irachena, che garantisce “la protezione dell’individuo da ogni forma di coercizione intellettuale, politica e religiosa”. “I cristiani - aveva scritto il Patriarca caldeo in quella lettera, pervenuta all'Agenzia Fides - rispettano la libertà di cambiare la propria religione a patto che ciò non sia il risultato di una forzatura”.
21 settembre 2015
Appello del patriarca caldeo al governo iracheno perchè sia rispettata la libertà nella scelta della religione.
Il parlamento iracheno ha respinto la proposta – avanzata dai rappresentanti cristiani, ma sostenuta da parlamentari appartenenti a schieramenti diversi – di modificare la legge secondo la quale un minore viene automaticamente registrato come musulmano, nel caso in cui anche solo uno dei due genitori, si converta all’islam. La proposta, messa ai voti martedì 27 ottobre, chiedeva di aggiungere al paragrafo della legge riguardante i minori una frase, per stabilire che i minori rimangono nella religione originaria di appartenenza fino ai diciotto anni, per poi scegliere la religione a cui appartenere in piena libertà di coscienza, e non per un automatismo innescato dalla conversione all'islam di un proprio genitore. La richiesta ha trovato l'appoggio di 51 deputati, ma a votare in senso contrario sono stati 137 parlamentari.
A settembre, il Patriarca della Chiesa caldea, Louis Raphael I, aveva inviato una lettera al Parlamento iracheno con la richiesta di cambiare la legge, sottolineando la sua incompatibilità con l’articolo 37/2 della Costituzione irachena, che garantisce “la protezione dell’individuo da ogni forma di coercizione intellettuale, politica e religiosa”. “I cristiani - aveva scritto il Patriarca caldeo in quella lettera, pervenuta all'Agenzia Fides - rispettano la libertà di cambiare la propria religione a patto che ciò non sia il risultato di una forzatura”.
21 settembre 2015
Appello del patriarca caldeo al governo iracheno perchè sia rispettata la libertà nella scelta della religione.