By Baghdadhope*
Di seguito il testo*, pubblicato dal sito del Patriarcato, con il quale il Patriarca Cardinale Mar Louis Sako ha ricordato la vittoria sul Da'esh sancita ufficialmente lo scorso anno il 10 dicembre.
Di seguito il testo*, pubblicato dal sito del Patriarcato, con il quale il Patriarca Cardinale Mar Louis Sako ha ricordato la vittoria sul Da'esh sancita ufficialmente lo scorso anno il 10 dicembre.
"In occasione dell'anniversario della sconfitta dell'Organizzazione dello Stato Islamico ci congratuliamo per la vittoria con il popolo iracheno e ringraziamo tutte le forze di sicurezza che hanno contribuito alla liberazione dei territori dello stato. Chiediamo a Dio misericordia per le anime dei martiri e la guarigione dei feriti.
Chiediamo agli amati iracheni di ogni setta di lavorare in squadra, di distruggere la cultura divisiva, di educare il popolo ai pericoli dell'estremismo e del terrorismo, di promuovere la cultura dell'accettazione dell'altro, consolidare i valori della pace e della cittadinanza e favorire la coesistenza. Esprimiamo la speranza che con il nuovo governo l'Iraq possa essere testimone di una vera rinascita.
In occasione della celebrazione di questa grande vittoria, ed in risposta all'invito rivolto dal Primo Ministro, Adel Abdul Mahdi, abbiamo chiesto ai nostri fedeli di far suonare le campane delle chiese e di pregare per la pace e la stabilità alle nove del mattino di lunedì.
Signore della Pace, dà la pace al nostro paese."
Oltre alla lettera con la quale il Patriarca ha espresso le sue congratulazioni per l'evento, il sito del Patriarcato ha pubblicato un'altra lettera, questa volta indirizzata al presidente del Parlamento, Mohamed Halboussi, con la quale il Patriarcato Caldeo fa ufficialmente richiesta che il giorno di Natale diventi festa nazionale.
"I cristiani celebrano la nascita di Cristo ogni anno il 25 dicembre" si legge nel testo che continua sottolineando come "questa festa è diffusa in tutto il mondo, compresi paesi come la Giordania, la Siria, il Libano, la regione del Kurdistan iracheno e la provincia di Kirkuk."
Per questa ragione "Chiediamo che venga approvata una nuova legge perchè essa diventi una festa ufficiale in Iraq, specialmente in considerazione del rispetto che i fratelli musulmani hanno di Cristo il cui nome è menzionato in 93 versi del Sacro Corano."
Una decisione in questo senso farebbe felici "i cittadini iracheni di fede cristiana incoraggiandoli a rimanere nel paese e a non emigrare, rafforzerebbe il rispetto per le religioni e risuonerebbe a livello internazionale."
Adattamento del testo: Baghdadhope
Chiediamo agli amati iracheni di ogni setta di lavorare in squadra, di distruggere la cultura divisiva, di educare il popolo ai pericoli dell'estremismo e del terrorismo, di promuovere la cultura dell'accettazione dell'altro, consolidare i valori della pace e della cittadinanza e favorire la coesistenza. Esprimiamo la speranza che con il nuovo governo l'Iraq possa essere testimone di una vera rinascita.
In occasione della celebrazione di questa grande vittoria, ed in risposta all'invito rivolto dal Primo Ministro, Adel Abdul Mahdi, abbiamo chiesto ai nostri fedeli di far suonare le campane delle chiese e di pregare per la pace e la stabilità alle nove del mattino di lunedì.
Signore della Pace, dà la pace al nostro paese."
Oltre alla lettera con la quale il Patriarca ha espresso le sue congratulazioni per l'evento, il sito del Patriarcato ha pubblicato un'altra lettera, questa volta indirizzata al presidente del Parlamento, Mohamed Halboussi, con la quale il Patriarcato Caldeo fa ufficialmente richiesta che il giorno di Natale diventi festa nazionale.
"I cristiani celebrano la nascita di Cristo ogni anno il 25 dicembre" si legge nel testo che continua sottolineando come "questa festa è diffusa in tutto il mondo, compresi paesi come la Giordania, la Siria, il Libano, la regione del Kurdistan iracheno e la provincia di Kirkuk."
Per questa ragione "Chiediamo che venga approvata una nuova legge perchè essa diventi una festa ufficiale in Iraq, specialmente in considerazione del rispetto che i fratelli musulmani hanno di Cristo il cui nome è menzionato in 93 versi del Sacro Corano."
Una decisione in questo senso farebbe felici "i cittadini iracheni di fede cristiana incoraggiandoli a rimanere nel paese e a non emigrare, rafforzerebbe il rispetto per le religioni e risuonerebbe a livello internazionale."
Adattamento del testo: Baghdadhope