By Fides
Il Presidente Usa, Donald Trump, ha firmato ieri l'"Iraq and Syria Genocide Relief and Accountability Act of 2018", la legge che definisce come “Genocidio” la serie di crimini perpetrati negli ultimi anni da gruppi jihadisti su cristiani e yazidi in Iraq e Siria, impegnando il governo degli Stati Uniti a fornire assistenza umanitaria ai gruppi vittime delle violenze e a perseguire i responsabili e gli esecutori delle efferatezze.
Alla cerimonia per la firma del Presidente USA hanno presenziato, tra gli altri, l'Arcivescovo caldeo di Erbil Bashar Warda, il Cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo Carl Anderson, l'Ambasciatrice USA presso la Santa Sede Callista Gingrich e l'Arcivescovo Timothy Broglio, Ordinario militare negli Stati Uniti d'America.
La legge da impulso all'assistenza finanziaria USA per progetti umanitari, di stabilizzazione e di ricostruzione a favore delle minoranze religiose in Iraq e in Siria. L'assistenza può essere messa in atto attraverso strumenti e organismi che fanno capo direttamente al governo federale o anche attraverso la mediazione di altre organizzazioni, comprese quelle di natura ecclesiale e religiosa.
Inoltre, l'atto consente al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti di condurre indagini penali e arrestare individui identificati come presunti membri dei gruppi di matrice jihadista, per punire o prevenire atti vioenti nei confronti di minoranze religiose. Lo stesso Presidente Trump, dopo aver firmato la nuova legge, ha confermato l'impegno del governo USA a mettere in atto anche le procedure che impegnano gli apparati statunitensi a perseguire i responsabili dei crimini.
La Camera dei Rappresentanti degli USA, lo scorso 27 settembre, aveva approvato all'unanimità il progetto di legge, identificato dalla sigla HR 390. In precedenza, sostegno unanime alla nuova legge era stato espresso anche dal Senato USA.
La firma della legge da parte del Presidente Trump è il risultato dell'attività di lobbying condotta già sotto la precedente Amministrazione presidenziale da organizzazioni USA come i Cavalieri di Colombo, il cartello In Defense of Christians, il Family Research Council, la Commissione per l'etica e la libertà religiosa della Convenzione dei Battisti del Sud, l'Iniziativa Wilberforce del 21° secolo, il Centro per la libertà religiosa dell'Istituto Hudson. In occasione della firma, media statunitensi hanno riproposto le parole riferite in passato al deputato USA Chris Smith dall'Arcivescovo caldeo Bashar Warda, secondo il quale "i cristiani in Iraq sono ancora sull'orlo dell'estinzione, e la HR 390 è vitale per la nostra sopravvivenza. La sua implementazione deve essere completa e veloce, altrimenti l'aiuto che fornisce arriverà troppo tardi per noi".
La Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale (USCIRF), un organismo federale indipendente e bipartisan istituito dal Congresso, ha elogiato il Presidente Trump per aver firmato il disegno di legge. "In questo disegno di legge riconosciamo anche il messaggio che i responsabili di questi crimini, compreso il genocidio, non sfuggiranno alla giustizia", ha dichiarato il vicepresidente della USCIRF, Kristina Arriaga.
L'atto legislativo, consentendo ai gruppi motivati dalla fede religiosa di ricevere aiuti finanziari da parte degli USA, modifica in parte la precedente politica del Dipartimento di Stato e dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, che per distribuire i fondi utilizzavano principalmente i canali – considerati “neutrali” dal punto di vista religioso - delle Nazioni Unite.
Il 25 ottobre 2017, era stato il Vice Presidente USA Mike Pence a preannunciare questo cambiamento nelle procedure utilizzate dalla politica USA riguardo ai finanziamenti per le emergenze umanitarie (vedi Fides 27/11/2017). "Non ci affideremo più solo alle Nazioni Unite per aiutare i cristiani perseguitati e le minoranze” aveva detto Pence in occasione della cena di solidarietà annuale per i cristiani in Medio Oriente promossa a Washington dall'organizzazione USA In Defense of Christians. Il vicepresidente Usa, in quel contesto, aveva preannunciato che le agenzie federali USA avrebbero lavorato "fianco a fianco con gruppi di fede e organizzazioni private per aiutare coloro che sono perseguitati per la loro fede".
In precedenza, il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako aveva fatto notare in un'intervista che “negli ultimi anni in Medio Oriente i cristiani hanno sofferto ingiustizie, violenze e terrorismo. Ma questo è accaduto anche agli altri loro fratelli iracheni musulmani, e a quelli di altre fedi religiose. Non bisogna separare i cristiani dagli altri, perché in quel modo si alimenta la mentalità settaria”.
Il Presidente Usa, Donald Trump, ha firmato ieri l'"Iraq and Syria Genocide Relief and Accountability Act of 2018", la legge che definisce come “Genocidio” la serie di crimini perpetrati negli ultimi anni da gruppi jihadisti su cristiani e yazidi in Iraq e Siria, impegnando il governo degli Stati Uniti a fornire assistenza umanitaria ai gruppi vittime delle violenze e a perseguire i responsabili e gli esecutori delle efferatezze.
Alla cerimonia per la firma del Presidente USA hanno presenziato, tra gli altri, l'Arcivescovo caldeo di Erbil Bashar Warda, il Cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo Carl Anderson, l'Ambasciatrice USA presso la Santa Sede Callista Gingrich e l'Arcivescovo Timothy Broglio, Ordinario militare negli Stati Uniti d'America.
La legge da impulso all'assistenza finanziaria USA per progetti umanitari, di stabilizzazione e di ricostruzione a favore delle minoranze religiose in Iraq e in Siria. L'assistenza può essere messa in atto attraverso strumenti e organismi che fanno capo direttamente al governo federale o anche attraverso la mediazione di altre organizzazioni, comprese quelle di natura ecclesiale e religiosa.
Inoltre, l'atto consente al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti di condurre indagini penali e arrestare individui identificati come presunti membri dei gruppi di matrice jihadista, per punire o prevenire atti vioenti nei confronti di minoranze religiose. Lo stesso Presidente Trump, dopo aver firmato la nuova legge, ha confermato l'impegno del governo USA a mettere in atto anche le procedure che impegnano gli apparati statunitensi a perseguire i responsabili dei crimini.
La Camera dei Rappresentanti degli USA, lo scorso 27 settembre, aveva approvato all'unanimità il progetto di legge, identificato dalla sigla HR 390. In precedenza, sostegno unanime alla nuova legge era stato espresso anche dal Senato USA.
La firma della legge da parte del Presidente Trump è il risultato dell'attività di lobbying condotta già sotto la precedente Amministrazione presidenziale da organizzazioni USA come i Cavalieri di Colombo, il cartello In Defense of Christians, il Family Research Council, la Commissione per l'etica e la libertà religiosa della Convenzione dei Battisti del Sud, l'Iniziativa Wilberforce del 21° secolo, il Centro per la libertà religiosa dell'Istituto Hudson. In occasione della firma, media statunitensi hanno riproposto le parole riferite in passato al deputato USA Chris Smith dall'Arcivescovo caldeo Bashar Warda, secondo il quale "i cristiani in Iraq sono ancora sull'orlo dell'estinzione, e la HR 390 è vitale per la nostra sopravvivenza. La sua implementazione deve essere completa e veloce, altrimenti l'aiuto che fornisce arriverà troppo tardi per noi".
La Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale (USCIRF), un organismo federale indipendente e bipartisan istituito dal Congresso, ha elogiato il Presidente Trump per aver firmato il disegno di legge. "In questo disegno di legge riconosciamo anche il messaggio che i responsabili di questi crimini, compreso il genocidio, non sfuggiranno alla giustizia", ha dichiarato il vicepresidente della USCIRF, Kristina Arriaga.
L'atto legislativo, consentendo ai gruppi motivati dalla fede religiosa di ricevere aiuti finanziari da parte degli USA, modifica in parte la precedente politica del Dipartimento di Stato e dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, che per distribuire i fondi utilizzavano principalmente i canali – considerati “neutrali” dal punto di vista religioso - delle Nazioni Unite.
Il 25 ottobre 2017, era stato il Vice Presidente USA Mike Pence a preannunciare questo cambiamento nelle procedure utilizzate dalla politica USA riguardo ai finanziamenti per le emergenze umanitarie (vedi Fides 27/11/2017). "Non ci affideremo più solo alle Nazioni Unite per aiutare i cristiani perseguitati e le minoranze” aveva detto Pence in occasione della cena di solidarietà annuale per i cristiani in Medio Oriente promossa a Washington dall'organizzazione USA In Defense of Christians. Il vicepresidente Usa, in quel contesto, aveva preannunciato che le agenzie federali USA avrebbero lavorato "fianco a fianco con gruppi di fede e organizzazioni private per aiutare coloro che sono perseguitati per la loro fede".
In precedenza, il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako aveva fatto notare in un'intervista che “negli ultimi anni in Medio Oriente i cristiani hanno sofferto ingiustizie, violenze e terrorismo. Ma questo è accaduto anche agli altri loro fratelli iracheni musulmani, e a quelli di altre fedi religiose. Non bisogna separare i cristiani dagli altri, perché in quel modo si alimenta la mentalità settaria”.