"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

17 dicembre 2018

Papa Francesco: “Ringrazio Scholas Occurrentes per il suo impegno in Iraq”

By Il Metropolitano
14 dicembre 2018

Undici giovani studenti provenienti dall’Iraq, questa mattina, sono stati ricevuti in udienza privata da Papa Francesco insieme ai promotori, agli organizzatori e agli artisti del Concerto di Natale in Vaticano, in programma il 15 dicembre nell’Aula Paolo VI. L’incontro ha avuto fra i suoi principali obiettivi quello di appoggiare il lavoro che la fondazione Scholas Occurrentes porta avanti insieme ai giovani colpiti dalla violenza dell’ISIS.
Il ricavato del Concerto in Vaticano, infatti, andrà a finanziare due progetti, uno dei quali attivato dall’organizzazione pontificia in un campo profughi del Kurdistan iracheno che, oltre alla scolarizzazione di base, prevede l’educazione informale attraverso attività sportive, culturali, artistiche e sociali.
“Fare rete con l’educazione – ha sottolineato Papa Francesco nel corso dell’udienza – è una soluzione valida per spalancare i cancelli dei campi-profughi, consentire ai giovani migranti di inserirsi nelle società nuove, incontrando solidarietà e generosità e promuovendole a loro volta. Ringrazio il progetto di Scholas Occurrentes in Iraq e e quello di Missioni Don Bosco in Uganda perché hanno raccolto questo appello a ‘fare rete con l’educazione’, cooperando alla trasmissione del messaggio di speranza del Natale”.
“Il mio sogno è restare in Irak; non sono obbligata a rimanere qui. Voglio rimanere per dare qui il mio contributo, per ricostruire il futuro del mio paese”, ha dichiarato Maryo Polus, uno studente iracheno di 15 anni, che ha visto ora nell’incontro con il Santo Padre un motivo in più per rafforzare i suoi propositi. “Il Papa ha pregato affinché tutti i giovani iracheni possano avere un’educazione. Siamo molto emozionati per averlo conosciuto – ha affermato entusiasta Karoon Sarkis, di 16 anni -, non avremmo mai immaginato che potesse accadere”.
Per i giovani iracheni, l’incontro con Papa Francesco è stata l’occasione per condividere le proprie esperienze, così da trasmettere la propria particolare visione di generazione chiamata alla ricostruzione del tessuto sociale dopo anni di cruenti conflitti armati. Una generazione capace di facilitare il dialogo, la coesione sociale, la riconciliazione e la costruzione della pace.
Lo scorso mese, la squadra di Scholas Italia ha raggiunto la città di Erbil, in Kurdistan, per inaugurare la prima tappa del progetto; nei prossimi mesi si attiveranno iniziative culturali, sportive, artistiche e sociali, secondo il programma Scholas. CIttadinanza. Obiettivo: rafforzare la capacità critica e il comportamento sociale attraverso i valori della “cultura dell’incontro” ma soprattutto insegnare ai giovani a essere ambasciatori della cultura del dialogo.
L’udienza con i giovani iracheni ha luogo a meno di un mese da quella del Papa con il neo presidente dell’Irak, Barham Saleh, durante il quale si sono constatati “gli sviluppi positivi della situazione politica, osservando l’importanza di realizzare sforzi congiunti con l’appoggio della comunità internazionale per far fronte ai disagi del processo di riconciliazione e al fine di promuovere l’unità internazionale”, secondo quanto ha comunicato l’ufficio stampa della Santa Sede.
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Scholas Occurrentes
Scholas Occurrentes è un’organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio presente in 190 paesi che, attraverso la sua rete, integra più di 446.000 scuole e reti educative. La sua missione è promuovere l’integrazione di tutti gli alunni del mondo attraverso proposte tecnologiche, sportive e artistiche basate sulla cultura dell’incontro.