By Il Metropolitano
14 dicembre 2018
14 dicembre 2018
Undici giovani studenti
provenienti dall’Iraq, questa mattina, sono stati ricevuti in udienza
privata da Papa Francesco insieme ai promotori, agli organizzatori e
agli artisti del Concerto di Natale in Vaticano, in programma il 15
dicembre nell’Aula Paolo VI. L’incontro ha avuto fra i suoi principali
obiettivi quello di appoggiare il lavoro che la fondazione Scholas
Occurrentes porta avanti insieme ai giovani colpiti dalla violenza
dell’ISIS.
Il ricavato del Concerto in
Vaticano, infatti, andrà a finanziare due progetti, uno dei quali
attivato dall’organizzazione pontificia in un campo profughi del
Kurdistan iracheno che, oltre alla scolarizzazione di base, prevede
l’educazione informale attraverso attività sportive, culturali,
artistiche e sociali.
“Fare rete con l’educazione –
ha sottolineato Papa Francesco nel corso dell’udienza – è una soluzione
valida per spalancare i cancelli dei campi-profughi, consentire ai
giovani migranti di inserirsi nelle società nuove, incontrando
solidarietà e generosità e promuovendole a loro volta. Ringrazio il
progetto di Scholas Occurrentes in Iraq e e quello di Missioni Don Bosco
in Uganda perché hanno raccolto questo appello a ‘fare rete con
l’educazione’, cooperando alla trasmissione del messaggio di speranza
del Natale”.
“Il mio sogno è restare in
Irak; non sono obbligata a rimanere qui. Voglio rimanere per dare qui il
mio contributo, per ricostruire il futuro del mio paese”, ha dichiarato
Maryo Polus, uno studente iracheno di 15 anni, che ha visto ora
nell’incontro con il Santo Padre un motivo in più per rafforzare i suoi
propositi. “Il Papa ha pregato affinché tutti i giovani iracheni possano
avere un’educazione. Siamo molto emozionati per averlo conosciuto – ha
affermato entusiasta Karoon Sarkis, di 16 anni -, non avremmo mai
immaginato che potesse accadere”.
Per i giovani iracheni,
l’incontro con Papa Francesco è stata l’occasione per condividere le
proprie esperienze, così da trasmettere la propria particolare visione
di generazione chiamata alla ricostruzione del tessuto sociale dopo anni
di cruenti conflitti armati. Una generazione capace di facilitare il
dialogo, la coesione sociale, la riconciliazione e la costruzione della
pace.
Lo scorso mese, la squadra di
Scholas Italia ha raggiunto la città di Erbil, in Kurdistan, per
inaugurare la prima tappa del progetto; nei prossimi mesi si attiveranno
iniziative culturali, sportive, artistiche e sociali, secondo il
programma Scholas. CIttadinanza. Obiettivo: rafforzare la capacità
critica e il comportamento sociale attraverso i valori della “cultura
dell’incontro” ma soprattutto insegnare ai giovani a essere ambasciatori
della cultura del dialogo.
L’udienza con i giovani
iracheni ha luogo a meno di un mese da quella del Papa con il neo
presidente dell’Irak, Barham Saleh, durante il quale si sono constatati
“gli sviluppi positivi della situazione politica, osservando
l’importanza di realizzare sforzi congiunti con l’appoggio della
comunità internazionale per far fronte ai disagi del processo di
riconciliazione e al fine di promuovere l’unità internazionale”, secondo
quanto ha comunicato l’ufficio stampa della Santa Sede.
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Scholas Occurrentes
Scholas Occurrentes è un’organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio presente in 190 paesi che, attraverso la sua rete, integra più di 446.000 scuole e reti educative. La sua missione è promuovere l’integrazione di tutti gli alunni del mondo attraverso proposte tecnologiche, sportive e artistiche basate sulla cultura dell’incontro.
Scholas Occurrentes è un’organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio presente in 190 paesi che, attraverso la sua rete, integra più di 446.000 scuole e reti educative. La sua missione è promuovere l’integrazione di tutti gli alunni del mondo attraverso proposte tecnologiche, sportive e artistiche basate sulla cultura dell’incontro.