By Aleteia
Alexandre Meyer
Alexandre Meyer
Aleteia vi guida in un viaggio per conoscere i cristiani
perseguitati del Medio Oriente, un percorso che ci porterà in Libano,
Siria e Iraq. In Siria vedremo Mhardeh, un piccolo villaggio cristiano
sepolto sotto i colpi dell’artiglieria di Al-Nosra; Homs, dov’è iniziata
la guerra civile siriana, e Palmira, la perla del deserto siriano
conquistata dallo Stato Islamico. In Iraq scoprirete la testimonianza
dei rifugiati cristiani a Baghdad ed Erbil, la città fantasma di
Qaraqosh, Al-Qosh, risparmiata per miracolo, e Mangesh, al confine con
il Kurdistan. Scoprirete queste storie eccezionali seguendo le orme dei
cristiani martirizzati immersi in una guerra senza fine.
Tra i cristiani siriaci, i vescovi indossavano solo la croce
pettorale. Poi iniziarono a indossare un medaglione che rappresentava
un’icona, appeso a una catena d’oro o d’argento portata al collo, nello
stile bizantino. In Oriente, i vescovi e gli arcivescovi possono
scegliere di indossare l’una o l’altra, o anche entrambe se si tratta di
una celebrazione speciale. Solo il patriarca ne porta tre: un’icona su
ogni lato della croce di Cristo.
Monsignor Nicodemus Daoud Sharaf, arcivescovo siro-ortodosso di Mosul, del Kurdistan e di Kirkuk, ha lasciato le insegne della sua consacrazione episcopale a Mosul, caduta nelle mani dello Stato Islamico. Non ha notizie da Mosul. Nutre una forte nostalgia per la sua città, la sua terra e tutta la sua storia passata, ma non gli manca quanto gli ultimi abitanti che sono rimasti lì…
Monsignor Nicodemus Daoud Sharaf, arcivescovo siro-ortodosso di Mosul, del Kurdistan e di Kirkuk, ha lasciato le insegne della sua consacrazione episcopale a Mosul, caduta nelle mani dello Stato Islamico. Non ha notizie da Mosul. Nutre una forte nostalgia per la sua città, la sua terra e tutta la sua storia passata, ma non gli manca quanto gli ultimi abitanti che sono rimasti lì…
Ha paura per le persone rimaste a Mosul?
Tutti i cristiani hanno lasciato la città nel 2014, quando si
avvicinavano le truppe del Daesh. Quelli rimasti nella maggior parte dei
casi le hanno accolte con favore, a volte a braccia aperte. Gli arabi
musulmani sunniti che vivono lì sono così fanatici che potrebbero
insegnare una o due cosette ai sauditi! Non accettano nessuno che non
condivida i propri punti di vista. Bisogna ricordare che a seguito del
colpo militare fallito del 1959, che ha avuto come epicentro Mosul, i
cristiani hanno sperimentato le umiliazioni peggiori*. In città, di
fronte a vari gruppi che cercavano di marcare il territorio e
l’affermazione di un islam più radicale che sfidava il ““pericolo” secolare, i cristiani andavano in giro con uno
strofinaccio per i piatti sulle spalle. Lo offrivano ai loro
concittadini musulmani, che avevano preso l’abitudine di pulirsi le mani
sugli abiti dei cristiani. All’epoca nessuno rispettava molto i “koufar” (i “non credenti”, o non musulmani, n.d.e.), e oggi non otteniamo molto più rispetto.
La situazione è peggiorata?
Fino a quando avevo 12 anni giocavo con un ragazzino del quartiere.
Non sapevo nemmeno che fosse musulmano, così come a lui non sarebbe
potuto importare di meno del fatto che io fossi cristiano. Un giorno suo
padre è tornato da un pellegrinaggio a La Mecca e ha posto fine ai
nostri giochi. “Non mi è permesso di giocare con un ‘koufar‘”,
mi ha detto il mio amico. Deve capire che a Mosul – che l’esercito
iracheno, sostenuto dalla coalizione, ha tanta difficoltà a
riconquistare – 800 terroristi del Daesh hanno “convinto”
50.000 uomini a unirsi a loro per lasciarsi andare ai peggiori abomini:
decapitare, stuprare, schiavizzare… Il terreno dev’essere stato fertile
per permettere loro di unirsi così facilmente alla loro causa.
La coalizione è in grado di sradicare lo Stato Islamico?
I politici occidentali sono diabolici. Gli interessi di ogni parte
sono così contraddittori che le loro possibilità di successo sono
esigue. Chiediamo solo che le nostre leggi e la nostra dignità vengano
rispettate. Ai tempi di Saddam Hussein la legge è stata imposta. Nella
maggior parte del Kurdistan iracheno musulmano (dove i cristiani di
Mosul hanno trovato rifugio vicino Erbil, n.d.e.), la legge ci difende e
ci protegge perfino meglio che in qualsiasi altra zona dell’Iraq.
Aspettiamo che si prendano decisioni per assicurare una protezione
internazionale e regole stabilite dalle Nazioni Unite.
La coesistenza con i musulmani è ancora possibile?
Noi non odiamo i musulmani. Sotto la legge, come qui in Kurdistan,
possiamo benissimo convivere. Solo l’islam come imposto dal Daesh è
detestabile. Il loro Dio dev’essere davvero debole e codardo perché si
sentano costretti a difenderlo in quel modo! Il nostro Dio ci protegge e
ci proteggerà sempre. Come dico spesso, Dio non ha bisogno di uomini
che si prendano la briga di mettere in pratica la sua giustizia, di
agire come il suo braccio armato. Se pensate che qualcuno sia un
miscredente e debba morire, lasciate che lo uccida Dio stesso! Vedremo
chi morirà per primo.
Ha un messaggio per i cristiani occidentali?
Svegliatevi. Non fate entrare nei vostri Paesi rifugiati che ci hanno
resi rifugiati qui. Il 24 novembre, a Londra è stata consacrata una
nuova chiesa siro-ortodossa alla presenza del Principe Carlo.
L’ambasciata ha rifiutato di concerdermi un visto, nel caso in cui non
tornassi in Iraq. Sono residente permanente in Australia e ho i visti
necessari per recarmi negli Stati Uniti, in canada e perfino in Francia.
Perché sarei dovuto restare in Inghilterra quando la mia gente è qui e
sta soffrendo?
* Il movimento arabo nazionalista e secolare guidato da generale al-Shawaf venne soppresso violentemente dal Governo comunista alleato dell’URSS di Abd al-Karim Qasim. Venne poi rovesciato durante la rivoluzione del Ramadan del 1963, quando il partito Ba’th, socialista e panarabo, prese il potere e si verificò l’ascesa di Saddam Hussein.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]
Savez-vous pourquoi, à Mossoul, les chrétiens se promenaient avec un torchon sur l’épaule ?
Do you know why Christians in Mosul walked around with dish towels on their shoulders?
Savez-vous pourquoi, à Mossoul, les chrétiens se promenaient avec un torchon sur l’épaule ?
Do you know why Christians in Mosul walked around with dish towels on their shoulders?