By Asia News
Il patriarcato caldeo, su iniziativa del primate mar Louis Raphael
Sako, lancia una proposta formale a tutte le comunità cristiane del
Paese, finalizzata alla nascita di un “Consiglio delle Chiese d’Iraq”. I
dettagli dell’iniziativa sono illustrati oggi in un comunicato
ufficiale, pubblicato sul sito del patriarcato e inviato per conoscenza
ad AsiaNews. Nel testo si spiega che l’organismo, con sede a
Baghdad, “è un ente religioso che include le famiglie delle Chiese
cattolica, assira, ortodossa ed evangelica presenti in Iraq”.
Fra gli obiettivi del futuro Consiglio delle Chiese d’Iraq la
“promozione dello spirito di unità” fra le diverse realtà cristiane
presenti nel Paese. E ancora, il “coordinamento” delle attività
educative e sociali. La nota del patriarcato prosegue illustrando gli
altri compiti dell’organismo: organizzare incontri di preghiera;
unificare le posizioni e i discorsi riguardanti temi ed eventi di
carattere nazionale, con una particolare attenzione alla giustizia
sociale, all’uguaglianza e ai diritti dei cristiani. Un altro settore da
approfondire secondo una visione comune è il dialogo con i musulmani e
le altre fedi religiose presenti nel Paese; l’obiettivo di questo lavoro
è la “promozione di una cultura di pace e di coesistenza armoniosa”.
Secondo le intenzioni, il Consiglio dovrebbe essere formato da due
organismi. Il primo, esecutivo, formato dal patriarca caldeo, dal
patriarca della Chiesa assira dell’est, dal patriarca della Chiesa
antica dell’est, dal vescovo a capo della comunità siro-ortodossa. E
ancora, dovrebbero essere presenti il vescovo siro-cattolico, quello
armeno-ortodosso, il vescovo armeno-cattolico, il vescovo dei Latini, un
rappresentante delle Chiese evangeliche, un esponente della Chiesa
copta, uno della Chiesa greco-ortodossa e un greco-cattolico.
Il secondo consiglio, generale, sarà invece composto da tutti i capi
delle Chiese e da tutti i vescovi delle rispettive comunità cristiane
delle varie denominazioni e confessioni.
Nella nota del patriarcato caldeo si spiega che il Consiglio
esecutivo si dovrebbe riunire “ogni tre mesi” e il Consiglio generale
prevede almeno un incontro annuale. Le decisioni verranno prese con il
voto favorevole della metà più uno dei partecipanti.
Le lettere ufficiali pubblicate dal nascituro “Consiglio delle Chiese
d’Iraq” porteranno la firma del presidente del comitato; in caso di
assenza, saranno firmate e pubblicate dal suo vice in carica.
Al vertice del Consiglio vi sarà il patriarca della Chiesa caldea; il
vice sarà il capo della Chiesa assira dell’est o il patriarca della
Chiesa antica dell’est o, ancora, uno dei leader delle Chiese locali con
il più alto numero di fedeli (un nodo, questo della vice-presidenza,
che andrà sciolto in occasione dell’incontro del Consiglio generale).
Definito il Consiglio e delineata la struttura, ora i vertici del
patriarcato caldeo attendono risposte dai capi delle altre denominazioni
cristiane presenti nel Paese. Nel momento in cui giungerà il via libera
da tutti i rappresentanti si procederà alla ratifica formale; il
Consiglio e il suo statuto verranno poi presentati al governo irakeno,
al governo regionale del Kurdistan, alle Chiese e ai forum
internazionali per il riconoscimento definitivo.
Proposal for the formation of Iraq's Churches Council
Proposal for the formation of Iraq's Churches Council