By Vatican Information Center
Al termine
della catechesi, nei saluti nelle diverse lingue, il Papa, rivolgendosi
"con speciale affetto ai Vescovi della Chiesa di tradizione alessandrina
di Etiopia ed Eritrea ha detto: "Sono particolarmente vicino nella
preghiera e nel dolore per tanti figli della loro terra che hanno perso
la vita nella tragedia di Lampedusa".
Fra i pellegrini di lingua francese il Papa ha salutato
in particolare i Vescovi della Conferenza Episcopale regionale del
Nord-Africa incoraggiandoli "a consolidare i rapporti fraterni con i
fratelli di religione islamica".
In Piazza San Pietro era presente un nutrito gruppo di
fedeli croati appartenenti alle diocesi di Mostar-Duvno e di
Trebinje-Mrkan in Bosnia ed Erzegovina ai quali il Papa ha detto:
"Vorrei incoraggiarvi ad essere autentici testimoni di nostro Signore.
Essere cattolico, essere missionario nel vostro ambiente multietnico e
multiconfessionale significa amare tutti come Gesù Cristo ci ha amato.
Portate tale amore nella vostra Patria".
Nei saluti ai fedeli di lingua araba Papa Francesco ha
ricordato che un anno fa, il 10 ottobre 2012, dopo il suo Viaggio in
Libano e la consegna dell'Esortazione Apostolica "La Chiesa in Medio
Oriente: Comunione e testimonianza", Papa Benedetto XVI incluse la
lingua araba fra le lingue dell'Udienza Generale come era stato chiesto
dai Padri sinodali "per esprimere a tutti i cristiani del Medio Oriente
la vicinanza della Chiesa Cattolica ai suoi figli orientali. E oggi - ha
detto - parlando dell'espressione 'credo nella Chiesa Cattolica', vi
chiedo di pregare per la pace nel Medio Oriente: in Siria, in Iraq, in
Egitto, in Libano e in Terra Santa, dove è nato il Principe della Pace,
Gesù Cristo. Pregate affinché la luce di Cristo arrivi a ogni cuore e in
ogni luogo, fino ai confini della terra".