By Tempi
«La situazione in Iraq è peggiorata. Manca la sicurezza, la gente
muore nelle esplosioni, le case vengono distrutte». È molto preoccupato
per il crescente fondamentalismo il patriarca caldeo Louis Raphaël I
Sako, intervistato da Aiuto alla Chiesa che soffre.
«Nonostante la violenza sia
causata da un conflitto tra sunniti e sciiti – continua Sako – i
cristiani hanno paura e temono attacchi. Molti hanno lasciato il paese.
Altri restano e aspettano di vedere quello che succederà». In Iraq ogni
mese fa registrare un record di violenza
rispetto al mese precedente e ci si avvicina pericolosamente alla media
di mille morti ogni 30 giorni del biennio di sangue 2006-2007.
La Chiesa irachena cerca
di «dare forza ai cristiani», anche con misure concrete: «Molte famiglie
sono in difficoltà. A Baghdad per esempio abbiamo diviso il seminario
principale in appartamenti e li abbiamo resi disponibili alle famiglie
bisognose o alle giovani coppie che vogliono sposarsi ma non hanno una
casa».
Il patriarca caldeo chiede
anche un aiuto all’Occidente: «Non dovete incoraggiarci a scappare dalla
regione ma aiutarci con progetti per facilitare la permanenza dei
cristiani. Ho visitato 40 villaggi nel nord dell’Iraq. La gente non ha
chissà quali bisogni, se non medicine, asili, sementi e più posti di
lavoro».