"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

14 ottobre 2013

Il Patriarca Sako istituisce il Consiglio pastorale diocesano. Ai laici la gestione delle risorse finanziarie

By Fides

Il Patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphael I Sako ha istituito il Consiglio pastorale per la diocesi caldea di Baghdad, coinvolgendo insieme al vescovo ausiliare Shlemon Warduni e ai venti parroci di Baghdad anche quaranta laici (20 uomini e 20 donne) nella gestione concreta delle strutture diocesane e nella programmazione delle attività pastorali. L'incontro inaugurale dell'inedito organismo si è tenuto venerdì 11 ottobre presso il Centro culturale della chiesa di san Giuseppe. La riunione successiva è stata fissata per il prossimo 15 novembre.
Nell'intervento svolto durante l'incontro, inviato all'Agenzia Fides, il Patriarca Sako ha indicato tra i compiti del Consiglio la rivitalizzazione delle parrocchie dal punto di vista spirituale, con l'affidamento a gruppi di parrocchiani della cura della preghiera quotidiana. Il cristiano “deve camminare a testa alta” ha detto il Patriarca, augurandosi che proprio dalle preghiere quotidiane possano fiorire anche “la fiducia in Dio e il non avere paura di nulla”. In particolare, S. B Sako ha sottolineato l'urgenza di affidare ai laici la gestione delle risorse finanziarie e di consultarli in merito a tutte le questioni amministrative, valorizzando il lavoro di squadra. Il Patriarca a voluto ribadire a chiare lettere che nella Chiesa “non c'è più una mentalità per la quale il potere appartiene a un certo gruppo ristretto e tutti gli altri devono solo obbedire all'istante”.
All'interno del Consiglio pastorale sono stati creati quattro sotto-comitati: quello per le attività culturali, il comitato per le questioni sociali, quello per la gestione delle proprietà della Chiesa e quello per le emergenze, chiamato a farsi carico anche dei credenti che subiscono minacce per la propria vita o i propri beni.
Nella giornata di domenica 13 ottobre, il Patriarca Sako ha fatto diffondere anche una lettera in cui invita tutti i cristiani caldei che hanno lasciato l'Iraq a far ritorno nella loro Patria. “Voi parlate di 'Grande Babilonia' e di 'Assiria Potente' scrive S. B. Sako rivolto in particolare a gruppi di cristiani della diaspora che più coltivano la memoria delle proprie tradizioni nazionali “ma qual è il contenuto dei vostri discorsi? Non si tratta forse soltanto di sentimentalismo?” “Se voi tornate”, conclude il Patriarca “noi potremo valorizzare i vostri talenti e le vostre conoscenze. (…). Se voi non tornate, noi diventeremo una minoranza insignificante. In ogni caso, noi rimarremo qui e non ce ne andremo, accettando di mangiare pane e cipolle pur di permettere alla nostra eredità e testimonianza cristiana di perpetuarsi e continuare."