"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

29 giugno 2011

Cardinale caldeo: "Non volevo far visita ad Al Sistani"

By Baghdadhope*

A distanza di due giorni dal mancato incontro a Najaf tra il patriarca della chiesa caldea, Cardinale Mar Emmanuel III Delly e la massima autorità sciita del paese, il
Grand Ayatollah Ali Alhussein Alsistani, il sito di Dar al Hayat ha pubblicato una dichiarazione a proposito del Cardinale Delly.
Secondo l'alto prelato le ipotesi avanzate ieri dai media sono false.

Non è vero quindi che il Cardinale non sarebbe stato ricevuto dal leader sciita a causa di una sua indisposizione riferita dai suoi collaboratori, nè a causa del fatto che non essendo stato fissato un appuntamento il Grand Ayatollah sarebbe stato già impegnato in altre attività, ipotesi peraltro riferita anche dalla direttrice dell'ufficio informazione del dipartimento per i cristiani del ministero che si occupa delle proprietà religiose in Iraq.
E' vero invece, come afferma il Cardinale Delly che: "non avevo intenzione di far visita al Grand Ayatollah Alsistani sulla via del ritorno verso Baghdad da Bassora". Visita che peraltro, continua Delly, c'è già stata in passato ma che era stata fissata in precedenza.
In effetti che il Cardinale possa essersi presentato con
tutto il suo seguito all'ufficio di una personalità così in vista ed impegnata come il Grand Ayatollah Alsistani senza avere preventivamente predisposto l'incontro sembra improbabile.
L'Iraq non è un paese da "amichevoli improvvisate".
Se non altro perchè pur essendo Najaf la roccaforte sciita per eccellenza l'incontro tra due massimi leader religiosi dovrebbe prevedere stringenti misure di sicurezza difficili da organizzare su due piedi.
Comunque sia andata però ci si augura che prima o poi questo incontro possa avvenire, se non quest'anno magari nel 2012, quando Najaf sarà a tutti gli effetti la capitale islamica della cultura del mondo arabo
dove sarebbe bello si parlasse non solo, come previsto, della moderna Islamo-fobìa dilagante nei paesi occidentali ma anche della sorte dei "fratelli cristiani" nello stesso Iraq.