Fonte: Asia News 12.47
Duplice attentato contro luoghi culto cristiani a Mosul. Questa mattina due diversi ordigni hanno colpito la chiesa di Sant’Efrem e la Casa Madre delle suore domenicane di Santa Caterina. Al momento non si hanno notizie di vittime, ma la chiesa è andata completamente distrutta. Anche il convento delle suore ha riportato danni, ma non vi sono ulteriori dettagli sulla portata. Fonti cristiane di AsiaNews a Mosul parlano di “minaccia in stile mafioso”. “È un messaggio ai cristiani – spiegano – per costringerli a fuggire dalla città”.
Questa mattina alle 10 ora locale un commando – pare di una decina di persone – ha fatto irruzione nella chiesa di Sant’Efrem, nel quartiere di al-Jadida, nella parte nuova della città. Gli attentatori hanno fatto uscire le persone che si trovavano all’interno del luogo di culto. Con tutta calma hanno posizionato gli ordigni e sono fuggiti, usando la stessa metodologia che ha portato alla distruzione dell’arcivescovado nel dicembre 2004. La deflagrazione ha raso al suolo l’edificio. Dalle prime ricostruzioni pare che non vi siano vittime fra i fedeli.
Compiuto il primo raid, gli attentatori si sono diretti verso la Casa madre delle suore domenicane di Santa Caterina. L’esplosione alle 10.30, mezz’ora dopo l’attentato alla chiesa. Al momento non si hanno maggiori dettagli sui danni riportati dall’edificio, né se vi siano dei feriti fra le religiose.
Fonti di AsiaNews a Mosul spiegano che gli attentati sono opera di “un gruppo coordinato, formato da una decina di persone, che ha agito con tutta calma”. La zona è sotto il controllo degli arabi sunniti e finora non si erano registrati episodi gravi di violenze. “Abbiamo ricevuto minacce e gesti dimostrativi – sottolinea una fonte cristiana – ma nulla di così eclatante”.
Gli attentati di questa mattina ricordano “la catena di attacchi che hanno colpito, in passato, la comunità cristiana a Mosul”. Fonti locali ipotizzano che dietro il gesto vi sia la mano della comunità curda, che vuole cacciare i cristiani dalla zona e “richiuderli nella piana di Ninive”. “Fra i fedeli c’è molta paura – spiega una fonte, che chiede l’anonimato – perché hanno agito indisturbati e senza incontrare alcuna resistenza”.
Più ancora della paura, comincia a serpeggiare un sentimento di “rabbia e delusione verso il governo locale e il governo nazionale. È l’ennesimo attacco – conclude – e l’ennesima delusione per i cristiani, che si sentono abbandonati”. (DS)