"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

12 maggio 2009

Tony Blair ha contribuito a distruggere una delle più antiche chiese del mondo

Fonte: Telegraph

Di Ed West

Tradotto ed adattato da Baghdadhope

Se George Bush e Tony Blair fossero dei "crociati", come insistono a dire i musulmani, allora sarebbero i peggiori della storia. Peggio di quanto sarebbero stati se inefficaci. Quale altro crociato può vantare come risultato la quasi totale distruzione della popolazione cristiana di un paese?
Ora che gli americani si accingono a lasciare l'Iraq l'antica comunità cristiana del paese che si convertì nel secondo secolo quando i nostri avi ancora adoravano le pietre e che ancora parla aramaico pagherà un alto prezzo. Ben fatto, Tony, hai contribuito a distruggere una delle più antiche comunità cristiane del mondo e con essa la lingua di Gesù. Segna il punto su una parete del tuo centro ecumenico.
Gli iracheni cristiani hanno già passato l'inferno. Le stime variano ma le più favorevoli parlano di 1.2 milioni di cristiani nel 1991, 800.000 nel 2003 e meno di 400.000 oggi. Con questi ritmi gli assiri si estingueranno prima del rinoceronte nero. In effetti è un peccato che non abbiano corna, pelliccia o pinne perchè avrebbero senza dubbio avuto più attenzione da parte dei media britannici.
La stampa cristiana ha riportato i massacri - uccisioni, rapimenti, attacchi alle chiese - con crescente orrore ma sfortunatamente il grande pubblico non ha mostrato lo stesso interesse. Mi chiedo se un massacro di musulmani compiuto da cristiani sarebbe stato ugualmente ignorato dai mezzi di informazione.
E' triste dirlo ma la cerimonia durante la quale Papa Benedetto XVI si è rivolto a 50.000 cristiani in Giordania, e tra essi molti rifugiati iracheni, potrebbe non ripetersi per 20 anni.
La Giordania e la Siria trattano bene la propria popolazione cristiana ma dove questa non è perseguitata la generale stagnazione economica del Medio Oriente la sta spingendo verso occidente.
Occidente che ne avrà certamente un vantaggio - i cristiani mediorentali sono i nuovi ugonotti, abili ed istruiti - mentre una tale situazione sarà catastrofica per gli arabi liberali e per la possibilità di costruire degli stati vitali e secolari in quella parte del mondo.
I cristiani rimasti in Iraq e gli esuli si dividono tra coloro che sperano in un ritorno all'Iraq multi-religioso dell'epoca pre-Saddam, e coloro che ad esso hanno rinunciato e che invece chiedono un'area di auto-governo nella Piana di Ninive. I primi sono per la maggior parte cattolici caldei, urbanizzati e di lingua araba che si considerano semplicemente cristiani arabi, gli altri sono in maggioranza assiri ortodossi del nord che parlano aramaico e che si identificano come etnicamente assiri, discendenti dagli antichi dominatori di Ninive.
La storia europea suggerisce che questo secondo gruppo sia più realista sebbene lo scenario desiderato si basi sul sostegno americano che però non ci sarà. Gli stati Uniti sono interessati a tenere insieme l'Iraq per timore che si scateni una guerra civile e nelo stesso tempo non vogliono indispettire i loro alleati curdi che vogliono inglobare la Piana di Ninive in quello che è, di fatto, il loro stato.
Ho sempre pensato che avessimo il dovere "morale" di rimuovere Saddam Hussein, una vergogna dell'umanità, ma così come è stato fatto è un disastro.
Abbiamo sostituito la leadership baffuta e fascista con degli islamofascisti barbuti. Una regressione, da qualsiasi parte la si guardi.
E la più grossa tragedia è che, dopo mezzo secolo dalla distruzione dell'antica comunità ebraica del paese alla popolazione cristiana sta per succedere la stessa cosa.