"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

7 maggio 2008

"Nostra Signora dei Caldei" Marsiglia. Francia. Intervista a Baghdadhope di Monsignor Philip Najim

By Baghdadhope
Tornato da un breve viaggio in Francia Monsignor Philip Najim, Procuratore presso la Santa Sede e Visitatore Apostolico in Europa per il Patriarcato di Babilonia dei Caldei ha raccontato a Baghdadhope i nuovi successi della comunità caldea in Francia, specificatamente a Marsiglia.
“A Marsiglia vivono circa 150 famiglie cattoliche di rito caldeo, la maggior parte di origine irachena, sotto la direzione giuridica e pastorale dell’Arcivescovado di Marsiglia guidato da Monsignor Georges Paul Pontier che ha concesso loro, ed al parroco caldeo della città, Padre Paul Bashi una cappella dove officiare il nostro rito e che si chiama “Nostra Signora dei Caldei”, ma l’Arcivescovado, considerando i movimenti migratori che in questi anni hanno portato moltissimi caldei iracheni in Europa, ha ritenuto fosse ora che la comunità potesse disporre di una chiesa più spaziosa. Dopo aver ascoltato le proposte dell’Arcivescovado a proposito, e dopo la valutazione di decine di membri della comunità che hanno potuto visitarla, la scelta è caduta sulla chiesa di San Marco, che si trova su una collina da cui si gode un bel panorama, ma che soprattutto è abbastanza grande da poter ospitare tutte le attività necessarie alla vita religiosa della comunità. La chiesa, infatti, è grande, ha una canonica, una grande sala, delle aule per il catechismo ed un giardino interno. Mi piace pensare che questa chiesa diventerà come un giardino per i caldei di Marsiglia. Le famiglie avranno un luogo dove riunirsi e festeggiare le ricorrenze, i bambini le aule per il catechismo ed un giardino dove giocare, se Dio vuole potremo in futuro organizzare anche corsi di lingua aramaica.”
Quindi la chiesa di San Marco diventerà una chiesa caldea a tutti gli effetti. San Marco però non è un santo che appartenga alla vostra tradizione. La chiesa cambierà nome?
“Ovviamente tutti sanno chi è San Marco e nessuno intende dimenticarlo. E’ anche vero però che per gli accordi presi con l’Arcivescovado quando essa sarà operativa la cappella che attualmente usiamo ritornerà alla Diocesi e la chiesa di San Marco ne erediterà il nome di Nostra Signora dei Caldei.”
Tra quanto quindi Marsiglia avrà una vera e propria chiesa caldea?
“La chiesa ha bisogno di alcuni lavori di ristrutturazione e per questa ragione sono state nominate due commissioni, una dell’Arcivescovado latino ed una della chiesa caldea per valutare sia gli interventi da fare sia i costi. A questo proposito devo ringraziare il Cancelliere dell’Arcivescovado di Marsiglia, Mons. Edoard Bouquier che si è impegnato a fare un appello a tutte le parrocchie per aiutare la comunità caldea in questo progetto.”
Immagino che la comunità sia felice di questa nuova opportunità…
“Certamente. La comunità caldea a Marsiglia è ben integrata e poter avere un punto di riferimento che sia chiesa ed anche spazio aggregativo e di studio non può che migliorare tale integrazione. I caldei vogliono far vivere la nostra tradizione liturgica all’interno di quella che veramente è la chiesa santa cattolica apostolica, non per differenziarsi ma per mostrare la bellezza di una chiesa universale fatta anche di riti e lingue diverse ed unita nell’amore per Cristo. La gioia con cui è stata accolta la notizia è stata tangibile domenica 4 quando ho celebrato la Santa Messa nella cappella di Nostra Signora dei Caldei con Mons. Edoard Bouquier e Padre Paul Bashi, ed anche nel corso del pranzo cha ha seguito la messa e che ha raccolto la maggior parte dei fedeli caldei di Marsiglia. Questo altro passo, questa nuova chiesa in Francia, è una dimostrazione della Grazia di Dio, e noi tutti siamo uniti nel pregare che la pace e la concordia di cui la comunità caldea gode in Francia possa presto scendere anche sui nostri fedeli che ancora soffrono nel nostro martoriato ed amato Iraq.”