Fonte: SIR
“I cristiani iracheni si sentono isolati e dimenticati di fronte al grande silenzio della comunità internazionale e della stessa Chiesa, a parte il Papa e alcuni vescovi europei. Chiedo alle Chiese di Occidente che ci confortino aiutandoci concretamente a restare nel nostro Paese”. L’appello è di mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, che sabato 31 a Milano riceverà il premio “Defensor Fidei”, promosso dalla Fondazione Fides et Ratio e il mensile Il Timone. Commentando al Sir la notizia, l’arcivescovo si dice “onorato per questo riconoscimento” e denuncia “gli estremismi etnici e religiosi”, “una politica che spesso guarda ai propri interessi” e “la corsa agli armamenti”.
“Per la guerra in Iraq, solo gli Usa hanno già speso oltre 3 mila miliardi di dollari e altrettanti gli altri Paesi. Costruendo fiducia e dialogo si sconfigge la violenza”. Parlando della persecuzione dei cristiani mons. Sako ricorda che “essi hanno sempre difeso l’integrità del Paese in modo coraggioso insieme ai loro fratelli musulmani”. Purtroppo, aggiunge, “in questi ultimi tempi sono presi di mira come un capro espiatorio da eliminare. In certe zone dell’Iraq soffrono per emigrazione, stupri, rapimenti, minacce e uccisioni perpetrate con moventi religiosi. Questo comportamento inusuale contraddice i valori del popolo iracheno e quelli morali dell’Islam. Un Iraq senza cristiani sarà disastroso per tutti gli iracheni”.