Fonte: Fides
All'inizio di ogni anno l'Agenzia Fides (Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli) pubblica l'elenco completo dei religiosi, missionari ma anche personale ecclesiastico, che hanno perso la vita nell'anno precedente in modo violento "pur di non abbandonare il proprio impegno di testimonianza e di apostolato." L'elenco comprende solo nomi di religiosi cattolici e non include, quindi, il nome di Padre Paul Iskandar, sacerdote siro ortodosso di Mosul ucciso lo scorso 11 ottobre, che io, invece, voglio ricordare. In Iraq, infatti, le distinzioni tra cattolici ed ortodossi, che in occidente fanno si che esistano differenti elenchi di martiri sono più sfumate. Laddove i cristiani sono minoranza, laddove soffrono per questa condizione, queste differenze appaiono inutili, se non dannose, e certo non finalizzate a quella unità dei cristiani da tutte le parti invocata e per la quale i cristiani saranno invitati a pregare dal 18 al 25 gennaio prossimo.