Appena il tempo di riposare qualche giorno a Baghdad dopo il ritorno da Roma dove ha partecipato all’incontro dei Patriarchi delle chiese cattoliche orientali con Il Santo Padre ed il Patriarca della chiesa caldea, Cardinale Mar Emmanuel III Delly, ripartirà per la sua prima visita in Georgia dove il 17 ottobre verrà consacrata la prima chiesa cattolica caldea del paese. “Un evento importante” ha dichiarato il Cardinale Delly a Baghdadhope “se si pensa che si tratta della prima chiesa cattolica di rito orientale* in Georgia dove i cattolici rappresentano un’esigua minoranza.”
In effetti, come ha spiegato Mons. Giuseppe Pasotto, che nel 1996 assunse la carica di Amministratore Apostolico del Caucaso con le funzioni di Vescovo della Georgia, Armenia e Azerbajan per i cattolici di rito latino, in un paese a maggioranza ortodossa con l’11% di popolazione di fede islamica, i cattolici, di rito latino, armeno e siro caldeo, sono solo l’1%. E vivono non senza difficoltà considerando, come spiegò nel 2008 lo stesso Mons. Pasotto all’Osservatore Romano, le difficoltà nel rapporto con la maggioranza ortodossa. La consacrazione di una chiesa cattolica caldea, la prima cattolica di rito orientale , potrebbe quindi essere il segno che qualcosa, magari lentamente, si sta smuovendo e che quei rapporti “difficili” si stanno appianando.
La chiesa caldea che verrà consacrata a Tbilisi è stata eretta con l’aiuto di diverse istituzioni che si erano dichiarate disponibili, come aveva fatto ad esempio, Aiuto alla Chiesa che Soffre, e soprattutto della diocesi caldea di San Tommaso Apostolo con sede a Detroit, nel Michigan (USA) retta da Mons. Ibrahim N. Ibrahim che nel 1994 consacrò sacerdote colui che dal 1996 guida i fedeli caldei in Georgia: Padre Benyamin Beth Yadegar.
Padre Benyamin, o come è da tutti chiamato Padre Benny, è nato nel 1963 a Zomalan, un piccolo villaggio vicino alla città di Urmia in Iran dove compì i suoi primi studi. Nel 1982 fu inviato da Padre Thomas Meram, ora vescovo caldeo di Urmia – Salmas, a proseguire i suoi studi teologici a Tehran. Nel 1986 arrivò in Italia per approfondirli e vi rimase finoal 1994 quando si recò a San Josè (California) dove fu ordinato sacerdote. Nel 1995 si recò per la prima volta in Georgia e tornato a Roma chiese di essere assegnato a servire i fedeli di quel paese che ora, finalmente, avranno una propria chiesa dedicata a Mar Shimoun Bar Sabbae , quel San Simeone, detto Bar Sabba’e, catholicos di Seleucia-Ctesifonte che nel 341 insieme a 100 tra vescovi, presbiteri e diaconi della chiesa siro-orientale fu martirizzato dal re persiano Sapore II che considerava i cristiani la “quinta colonna” dell’impero romano.
Nella piena tradizione della chiesa orientale viene così reso omaggio ad un martire della fede perché, come ha ricordato Mons. Najim, visitatore apostolico caldeo in Europa sotto la cui giurisdizione è anche la Georgia, furono proprio i 40 anni di persecuzione della chiesa iniziati con Sapore II che fecero chiamare la chiesa d’oriente la “chiesa dei martiri”.
A Baghdadhope Mons. Najim ha spiegato come la creazione di una parrocchia in Georgia fu fortemente voluta dal Patriarca Raphael Bedaweed che espresse questo desiderio a Mons. Pasotto che con Mons. Najim, all’epoca delegato patriarcale per l’Europa, la eresse canonicamente. “Era il 5 marzo del 2001, la parrocchia all’epoca aveva il nome di Mar Addai e Mar Mari, e lo stesso giorno Padre Benny fu uffialmente nominato come suo parroco” spiega Mons. Najim che ricorda anche come “non è stato un processo facile. In Georgia la maggioranza degli assiro-caldei viene dall’Iran come Padre Benny e quindi la lingua non è stata un ostacolo visto che si tratta della stessa variante dialettale dell’aramaico. La comunità però non aveva mai avuto un sacerdote a guidarla e tanti anni di isolamento avevano prodotto in molti una perdita di identità culturale e religiosa che sembrava impossibile da recuperare. Padre Benny però ha davvero lavorato con dedizione e coraggio ed ora finalmente, con la consacrazione di questa chiesa e la presenza del Patriarca che sarà accompagnato dal vicario patriarcale, Mons. Shleimun Warduni e dal vescovo di Urmia- Salmas, Mons. Tomas Meram, quella comunità si sentirà davvero parte della chiesa, erede delle sue tradizioni e non più isolata.”
Assente alla cerimonia sarà invece Mons. Najim, visitatore apostolico caldeo in Europa, che ad ottobre sarà impegnato a celebrare la cerimonia della prima comunione a Stoccarda dove verrà anche festeggiato l’accordo raggiunto per la cessione di una chiesa alla comunità caldea della regione. A rappresentare la comunità caldea d’Europa saranno alcuni sacerdoti – Padre Peter Patto (Monaco) e Padre Sabri Anar (Francia). Ma i nuovi contatti della comunità caldea della Georgia non finiranno con la cerimonia del 17 ottobre visto che in futuro è in programma una visita di una delegazione della diocesi di Detroit.
Per quanto riguarda l’anziano ma attivissimo Patriarca della chiesa caldea le sue visite non si fermeranno in Georgia. Dopo le visite alle diocesi caldee del nord dell’Iraq e quella in Libano le prossime destinazioni saranno infatti Siria ed Egitto.
*Anche la chiesa armena cattolica è di rito orientale ma risulta che in Georgia ci siano solo chiese Armene apostoliche ed Armene evangeliche