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I miliziani del Califfato già nel luglio 2014 avevano scelto la chiesa di Sant'Efrem come sede del Consiglio di stato dei mujahidin. La croce che svettava sulla cupola era stata divelta. Il 9 settembre di quello stesso anno, i raid aerei compiuti per colpire le postazioni dei jihadisti avevano danneggiato gravemente alcuni edifici adiacenti alla chiesa di Sant'Efrem e a quella siro-cattolica dedicata a san Paolo, anch'essa situata nel cosiddetto “quartiere della polizia”. Poi, nel novembre 2014, la chiesa di Sant'Efrem era stata svuotata dei suoi arredi interni e voci insistenti messe in rete via internet avevano accreditato la voce – mai confermata - che il luogo di culto cristiano sarebbe stato presto trasformato in moschea.
* Foto Ufficio stampa Raed Isaac, Iraq MP