Un anno fa Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill si sono
incontrati nell’aeroporto internazionale dell’Avana. Il Card. Kurt Koch e
il Metropolita Hilarion Alfeyev a Friburgo, in Svizzera, hanno
celebrato il primo anniversario dello storico evento. Nella Dichiarazione comune
siglata dal Pontefice Romano e dal Primate Ortodosso si cita fra
l’altro la volontà comune di difendere i Cristiani perseguitati in Medio
Oriente. ACS-Italia ha chiesto a S.E. Mons. Paolo Pezzi, Arcivescovo
cattolico della Madre di Dio a Mosca, quali siano le iniziative più
urgenti da assumere per sostenere i fedeli di quell’area, in particolare
Siria ed Iraq. “In diversi incontri avuti con rappresentanti del
Patriarcato di Mosca, e anche con l’aiuto di ACS, abbiamo verificato
anzitutto la necessità di pregare e far pregare per i Cristiani
perseguitati in Medio Oriente. In secondo luogo occorre dare spazio alla
loro testimonianza. Le informazioni e le testimonianze che riceviamo
vengono diffuse. In collaborazione con ACS si vorrebbe anche provvedere a
una monitorizzazione della situazione delle comunità cristiane e dei
luoghi di culto, al fine di valutare una priorità di urgenze di
interventi.”.
In merito al rispetto della libertà religiosa nella Federazione Russa
Mons. Pezzi afferma che “alcune modifiche alla legge vigente, avvenute
lo scorso anno, ci hanno posto delle serie preoccupazioni, e la
necessità di prendere provvedimenti riguardo alla attività missionaria,
ma al momento non abbiamo seri segnali di gravi violazioni del diritto
alla libertà religiosa.”.
L’Arcivescovo di Mosca ricorda poi i principali progetti pastorali
sostenuti grazie ai benefattori ACS: “il Seminario Maggiore Maria Regina
degli Apostoli, a San Pietroburgo, l’attività pastorale delle suore e
alcuni eventi ecumenici. Il Seminario è l’unico luogo di formazione dei
futuri sacerdoti per la Chiesa cattolica in Russia, ed è sostenuto
unicamente da offerte. Fin dall’inizio della sua attività nel 1994, ACS
si fa carico di una parte considerevole delle spese ordinarie, e negli
ultimi anni ci ha aiutato nella riorganizzazione e ristrutturazione del
Seminario stesso, che in Russia è uno degli edifici storici più
importanti per la Chiesa cattolica e non solo. Per noi è molto
importante avere un luogo di formazione in loco” per non essere
costretti a “mandare i nostri seminaristi all’estero. La Fondazione,
prosegue l’Arcivescovo, “sostiene poi l’attività pastorale ordinaria
delle suore nelle parrocchie, e i nostri impegni per una comune
testimonianza della fede cristiana soprattutto con la Chiesa ortodossa.
Non vanno poi dimenticate altre iniziative, anche di consistente aiuto
finanziario, che si sono realizzate in questi anni grazie ad ACS”, come
ad esempio “costruzione e ristrutturazione di chiese e cappelle.”.
La Fondazione negli ultimi mesi, e precisamente dal 29 settembre
2016, ha approvato progetti in accordo con le diocesi della Federazione
Russa per quasi 485.000 euro.