La distruzione dell'antica capitale assira Nimrud in Iraq da parte dei militanti del sedicente Stato Islamico attraverso bulldozer “costituisce un crimine di guerra”. Lo denuncia l'Unesco facendo "appello a tutti i responsabili politici e religiosi della regione a sollevarsi contro questa barbarie”. Intanto è di ieri la notizia della fuga di circa 28 mila civili dagli scontri tra esercito e jihadisti nella città settentrionale di Tikrit: una “città simbolica”, come spiega il patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphaël I Sako al microfono di Paolo Ondarza:
È una tragedia, perché questa è una città sunnita simbolica: è la città di Saddam Hussein, caduto nel 2003. La gente ha paura della vendetta, perché più di mille persone tra militanti o soldati sciiti sono stati assassinati. Tutta questa regione ha paura della vendetta. In questo momento sono come un “sandwich”: da una parte le milizie sciite con l’esercito iracheno e dall’altra l’Is. Perciò la gente cerca di scappare per non morire. Ci sono già due milioni di rifugiati iracheni. Adesso con Tikrit saranno di più. Il Paese non è preparato ad accogliere queste famiglie. È veramente una guerra terribile. Non si immaginano le conseguenze.
Da una parte l’emergenza umanitaria e dall’altra ci arriva la notizia dell’ennesimo colpo all’eredità storica dell’Iraq. Infatti i jihadisti del sedicente Stato islamico hanno raso al suolo l’antica città assira di Nimrud
Loro non hanno nessun rispetto per la vita umana, per la storia … per tutto. Vogliono cancellare, annullare, tutta la storia; vogliono ricostruire una loro storia.
Nell’interpretazione estremistica dell’islam infatti - quella adottata dall’Is - le statue, gli idoli, i santuari sono oggetti di culto diversi da Dio e per questo vanno distrutti. Una settimana fa la diffusione del video da parte del sedicente Stato islamico nel quale venivano fatti a pezzi, a colpi di asce le statue, i manufatti del monastero di Mosul …
Ma la legge musulmana non è così! Da 1500 anni queste antichità erano lì a Mosul e Nimrud; penso che quello che è accaduto a Nimrud sia più grave, perché lì tutti questi monumenti sono originali, non sono copie come era invece nel museo di Mosul. È una grave perdita per l’umanità, per tutta la civiltà antica della Mesopotamia … É triste, non si capisce come il mondo intero sia incapace di sconfiggere questa ideologia e questi gruppi terroristi.
C’è un appello che vuole levare ai nostri microfoni?
È un doppio appello: salvare la vita di queste persone innocenti, civili e tutto questo patrimonio internazionale. Non dobbiamo lasciare che i gruppi fondamentalisti distruggano tutto.
È una tragedia, perché questa è una città sunnita simbolica: è la città di Saddam Hussein, caduto nel 2003. La gente ha paura della vendetta, perché più di mille persone tra militanti o soldati sciiti sono stati assassinati. Tutta questa regione ha paura della vendetta. In questo momento sono come un “sandwich”: da una parte le milizie sciite con l’esercito iracheno e dall’altra l’Is. Perciò la gente cerca di scappare per non morire. Ci sono già due milioni di rifugiati iracheni. Adesso con Tikrit saranno di più. Il Paese non è preparato ad accogliere queste famiglie. È veramente una guerra terribile. Non si immaginano le conseguenze.
Da una parte l’emergenza umanitaria e dall’altra ci arriva la notizia dell’ennesimo colpo all’eredità storica dell’Iraq. Infatti i jihadisti del sedicente Stato islamico hanno raso al suolo l’antica città assira di Nimrud
Loro non hanno nessun rispetto per la vita umana, per la storia … per tutto. Vogliono cancellare, annullare, tutta la storia; vogliono ricostruire una loro storia.
Nell’interpretazione estremistica dell’islam infatti - quella adottata dall’Is - le statue, gli idoli, i santuari sono oggetti di culto diversi da Dio e per questo vanno distrutti. Una settimana fa la diffusione del video da parte del sedicente Stato islamico nel quale venivano fatti a pezzi, a colpi di asce le statue, i manufatti del monastero di Mosul …
Ma la legge musulmana non è così! Da 1500 anni queste antichità erano lì a Mosul e Nimrud; penso che quello che è accaduto a Nimrud sia più grave, perché lì tutti questi monumenti sono originali, non sono copie come era invece nel museo di Mosul. È una grave perdita per l’umanità, per tutta la civiltà antica della Mesopotamia … É triste, non si capisce come il mondo intero sia incapace di sconfiggere questa ideologia e questi gruppi terroristi.
C’è un appello che vuole levare ai nostri microfoni?
È un doppio appello: salvare la vita di queste persone innocenti, civili e tutto questo patrimonio internazionale. Non dobbiamo lasciare che i gruppi fondamentalisti distruggano tutto.