By Baghdadhope*
Si è spento negli Stati Uniti all'età di 80 anni il Patriarca della Chiesa Assira dell'Est Mar Dinkha IV.
Mar Dinkha IV era nato il 15 settembre 1935 ed era stato battezzato con il nome di Dinkha Khanania nella chiesa di Mar Qaryaqos a Darbandokeh, un piccolo villaggio nell'estremo nord dell'Iraq che si era popolato di cristiani originari della regione di Akkari in Turchia, dalla quale erano fuggiti al tempo delle persecuzioni ottomane, ma che dalla fine del XX secolo a causa delle emigrazioni forzate non ne ospitava già più. Figlio primogenito di Andrews Khanania e di Panna Khanania ebbe due fratelli minori, Ezaria e Victoria. La prima istruzione gli fu impartita da suo nonno paterno, Padre Benyamin Soro, ed all'età di 11 anni fu affidato alle cure di Mar Yousip Khnanisho, Metropolita e rappresentante patriarcale in Iraq della Chiesa Assira dell'Est che nel 1947 lo inviò a studiare presso il seminario di Baghdad.
Il 12 settembre 1949, a tre giorni dal compimento del suo quattordicesimo anno, Dinkha Khanania fu ordinato diacono, ed il 15 luglio 1957 divenne sacerdote e fu destinato alla città di Urmia, in Iran, diventandone il quarto vescovo dell'ACOE (Assyrian Church of the East) ripristinando così la linea di successione che si era bruscamente interrotta quando il suo predecessore, Mar Dinkha era stato assassinato dalle truppe turche nel 1915.
Nel 1962 si trasferì da Urmia a Tehran dove, l'11 febbraio, fu ordinato vescovo nella chiesa dedicata a San Giorgio Martire dal Patriarca dell'ACOE Mar Eshai Shimun XXIII.
Dopo l'assassinio di quest'ultimo (6 novembre 1975, San Jose, California) la gerarchia dell'ACOE si riunì a Londra per eleggere il nuovo patriarca e la scelta cadde su quello che, consacrato il 17 ottobre nella chiesa di San Barnaba, a Londra, divenne Mar Dhinka IV.
Nominato patriarca una delle sue prime decisioni fu quella di porre fine alla tradizione della linea ereditaria per la successione patriarcale che per secoli aveva legato la chiesa al passaggio della carica da zio a nipote. (Natar Kursi)
Mar Dinkha stabilì la sua sede patriarcale a Chicago (Illinois) nel 1980 anche se nel 2005 ebbe dei colloqui con il presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Massoud Barzani, a proposito dell'eventualità di riportare la sede patriarcale in Iraq, ad Ankawa. Il 15 luglio 2007 Mar Dinkha festeggiò i suoi 50 anni di sacerdozio con una grande cerimonia nella cattedrale di San Giorgio a Chicago dove, addirittura, una parte di una strada fu ribattezzata "His Holiness Mar Dinkha IV Blvd".
Nel 2008 ricevette una laurea ad honorem dall'università di Chicago e decretò che solo i sacerdoti in possesso di un diploma universitario in materie teologiche avrebbero potuto essere nominati vescovi.
Da tempo le sue condizioni di salute non erano buone malgardo le rassicurazioni pubblicate lo scorso febbraio dal Sinodo della chiesa assira.
Patriarca di una chiesa che non riconosce l'autorità del Pontefice di Roma Mar Dinkha IV ha avuto comunque molti contatti con il soglio pontificio.
Dopo 10 anni di incontri preparatori tra rappresentanti vaticani e della chiesa assira, l'11 novembre 1994 Mar Dinkha e Giovanni Paolo II firmarono in Vaticano la Dichiarazione Cristologica Comune, definita: "un passo fondamentale del cammino verso la piena comunione che dovrà essere ristabilita fra le chiese" ed in cui si afferma che gli assiri ed i cattolici sono "uniti oggi nella confessione della stessa fede nel figlio di Dio."
Una dichiarazione che poneva fine a secoli di incomprensioni teologiche tra le due chiese, e che aveva l'ambizioso traguardo di superare gli ostacoli al riguardo anche attraverso la costituzione di un comitato misto per il dialogo teologico. Dagli incontri di quel comitato, iniziati nel 1995, scaturì un percorso di riavvicinamento anche tra la chiesa assira e quella cattolica caldea. Nel 1996 l'allora patriarca caldeo, Mar Raphael Bedaweed, e Mar Dinkha sottoscrissero alcune proposte al fine di ristabilire l'unità che nel 1997 furono approvate dai sinodi delle due chiese. Quei passi, e la continuazione delle riunioni annuali del comitato misto promosso nel 1994, ebbero il loro culmine nel 1991con la pubblicazione degli "Orientamenti per l'ammissione all'Eucarestia fra la chiesa caldea e la chiesa assira dell'Oriente" che stabilirono, in caso di necessità dettata, ad esempio, dalla dispersione dei fedeli in diversi continenti, la loro ammissione all'Eucarestia in ambo le chiese. Un provvedimento che pur smussando gli angoli di dispute teologiche antichissime non rappresenta la piena comunione eucaristica tra le due chiese, ancora non raggiunta, ma è comunque un passo avanti.
I rapporti tra la chiesa assira e quella cattolica, di cui la caldea è parte, sono continuati negli anni con alti e bassi. Ufficialmente sempre cordiali e scanditi dalle visite in Vaticano di Mar Dinkha, hanno però avuto alcuni anni fa un allentamento. A causarlo è stata la questione di uno dei vescovi della chiesa assira, strenuo difensore della sua unione con la chiesa cattolica come preludio di un eventuale riconoscimento della suprema autorità vaticana. In rotta con la chiesa di appartenenza questo vescovo, Mar Bawai Soro, nel 2005 fu espulso e scomunicato dalla chiesa assira ma trovò presto appoggio nel fedele amico, nonchè vescovo della chiesa caldea negli Stati Uniti occidentali, Mar Sarhad Jammo, che ne perorò la causa che si risolse, nel gennaio 2014, con la nomina di Mar Soro a vescovo della chiesa caldea titolare della sede di Foraziana. L'accettazione da parte del Vaticano e della chiesa caldea di un vescovo così inviso alla chiesa assira gettò delle ombre sui rapporti tra le parti che, comunque, continuarono con colloqui e visite in Vaticano sia di delegazioni episcopali sia, ancora, di Mar Dinkha che ad ottobre 2014 fu ricevuto da Papa Francesco che in quell'occasione si augurò che si avvicinasse "il giorno benedetto in cui potremo celebrare allo stesso altare il sacrificio di lode che ci renderà una sola cosa in Cristo."
Con la morte di Mar Dinkha resta da vedere se il prossimo Patriarca vorrà continuare sulla strada dell'unione, o se opporrà ad essa gli ostacoli che il suo predecessore e Papa Giovanni Paolo II si erano impegnati a rimuovere dando ascolto ai molti fedeli che in nome dell'attaccamento al loro essere religiosamente e politicamente "Assiri" di avvicinarsi alla chiesa cattolica ed a quella caldea non hanno nessuna intenzione.
Il Sinodo della Chiesa Assira dell'Est che avrà il compito di scegliere il nuovo patriarca è così composto:
1. Mar Aprem Mooken, Metropolita dell’India e Vicario patriarcale
2. Mar Gewargis Sliwa, Metropolita di Iraq, Giordania e Russia
3. Mar Paulus Benjamin, Vescovo degli Stati Uniti Orientali
4. Mar Awa Royel, Vescovo della California e Segretario del Sinodo
5. Mar Meelis Zaia, Metropolita di Australia, Nuova Zelanda e Libano
6. Mar Emmanuel Joseph, Vescovo del Canada
7. Mar Yohannan Yoseph, Vescovo Ausiliare dell’India e degli Emirati Arabi Uniti
8. Mar Narsai Benjamin, Vescovo dell’Iran
9. Mar Iskhaq Yosip, Vescovo del Nord Iraq e della Russia
10. Mar Aprem Nathniel, Vescovo della Siria
11. Mar Aprem Khamis, Vescovo degli Stati Uniti occidentali
12. Mar Odisho Oraham, Vescovo dell’Europa
13. Mar Awgin Kuriakose, Vescovo Ausiliare dell’India
14. Mar Yosip Sargis, Vescovo Emerito di Baghdad
Da tempo le sue condizioni di salute non erano buone malgardo le rassicurazioni pubblicate lo scorso febbraio dal Sinodo della chiesa assira.
Patriarca di una chiesa che non riconosce l'autorità del Pontefice di Roma Mar Dinkha IV ha avuto comunque molti contatti con il soglio pontificio.
Dopo 10 anni di incontri preparatori tra rappresentanti vaticani e della chiesa assira, l'11 novembre 1994 Mar Dinkha e Giovanni Paolo II firmarono in Vaticano la Dichiarazione Cristologica Comune, definita: "un passo fondamentale del cammino verso la piena comunione che dovrà essere ristabilita fra le chiese" ed in cui si afferma che gli assiri ed i cattolici sono "uniti oggi nella confessione della stessa fede nel figlio di Dio."
Una dichiarazione che poneva fine a secoli di incomprensioni teologiche tra le due chiese, e che aveva l'ambizioso traguardo di superare gli ostacoli al riguardo anche attraverso la costituzione di un comitato misto per il dialogo teologico. Dagli incontri di quel comitato, iniziati nel 1995, scaturì un percorso di riavvicinamento anche tra la chiesa assira e quella cattolica caldea. Nel 1996 l'allora patriarca caldeo, Mar Raphael Bedaweed, e Mar Dinkha sottoscrissero alcune proposte al fine di ristabilire l'unità che nel 1997 furono approvate dai sinodi delle due chiese. Quei passi, e la continuazione delle riunioni annuali del comitato misto promosso nel 1994, ebbero il loro culmine nel 1991con la pubblicazione degli "Orientamenti per l'ammissione all'Eucarestia fra la chiesa caldea e la chiesa assira dell'Oriente" che stabilirono, in caso di necessità dettata, ad esempio, dalla dispersione dei fedeli in diversi continenti, la loro ammissione all'Eucarestia in ambo le chiese. Un provvedimento che pur smussando gli angoli di dispute teologiche antichissime non rappresenta la piena comunione eucaristica tra le due chiese, ancora non raggiunta, ma è comunque un passo avanti.
I rapporti tra la chiesa assira e quella cattolica, di cui la caldea è parte, sono continuati negli anni con alti e bassi. Ufficialmente sempre cordiali e scanditi dalle visite in Vaticano di Mar Dinkha, hanno però avuto alcuni anni fa un allentamento. A causarlo è stata la questione di uno dei vescovi della chiesa assira, strenuo difensore della sua unione con la chiesa cattolica come preludio di un eventuale riconoscimento della suprema autorità vaticana. In rotta con la chiesa di appartenenza questo vescovo, Mar Bawai Soro, nel 2005 fu espulso e scomunicato dalla chiesa assira ma trovò presto appoggio nel fedele amico, nonchè vescovo della chiesa caldea negli Stati Uniti occidentali, Mar Sarhad Jammo, che ne perorò la causa che si risolse, nel gennaio 2014, con la nomina di Mar Soro a vescovo della chiesa caldea titolare della sede di Foraziana. L'accettazione da parte del Vaticano e della chiesa caldea di un vescovo così inviso alla chiesa assira gettò delle ombre sui rapporti tra le parti che, comunque, continuarono con colloqui e visite in Vaticano sia di delegazioni episcopali sia, ancora, di Mar Dinkha che ad ottobre 2014 fu ricevuto da Papa Francesco che in quell'occasione si augurò che si avvicinasse "il giorno benedetto in cui potremo celebrare allo stesso altare il sacrificio di lode che ci renderà una sola cosa in Cristo."
Con la morte di Mar Dinkha resta da vedere se il prossimo Patriarca vorrà continuare sulla strada dell'unione, o se opporrà ad essa gli ostacoli che il suo predecessore e Papa Giovanni Paolo II si erano impegnati a rimuovere dando ascolto ai molti fedeli che in nome dell'attaccamento al loro essere religiosamente e politicamente "Assiri" di avvicinarsi alla chiesa cattolica ed a quella caldea non hanno nessuna intenzione.
Il Sinodo della Chiesa Assira dell'Est che avrà il compito di scegliere il nuovo patriarca è così composto:
1. Mar Aprem Mooken, Metropolita dell’India e Vicario patriarcale
2. Mar Gewargis Sliwa, Metropolita di Iraq, Giordania e Russia
3. Mar Paulus Benjamin, Vescovo degli Stati Uniti Orientali
4. Mar Awa Royel, Vescovo della California e Segretario del Sinodo
5. Mar Meelis Zaia, Metropolita di Australia, Nuova Zelanda e Libano
6. Mar Emmanuel Joseph, Vescovo del Canada
7. Mar Yohannan Yoseph, Vescovo Ausiliare dell’India e degli Emirati Arabi Uniti
8. Mar Narsai Benjamin, Vescovo dell’Iran
9. Mar Iskhaq Yosip, Vescovo del Nord Iraq e della Russia
10. Mar Aprem Nathniel, Vescovo della Siria
11. Mar Aprem Khamis, Vescovo degli Stati Uniti occidentali
12. Mar Odisho Oraham, Vescovo dell’Europa
13. Mar Awgin Kuriakose, Vescovo Ausiliare dell’India
14. Mar Yosip Sargis, Vescovo Emerito di Baghdad