By ONU Italia
Garantire una sistemazione al riparo dalle intemperie agli civili sfollati nel Kurdistan e assicurare protezione e sostegno alle ragazze cristiane e yazide vittime di violenza. Questo l’obiettivo dei nuovi contributi di emergenza approvati dalla Cooperazione italiana allo sviluppo e destinati all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e al Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef).
Garantire una sistemazione al riparo dalle intemperie agli civili sfollati nel Kurdistan e assicurare protezione e sostegno alle ragazze cristiane e yazide vittime di violenza. Questo l’obiettivo dei nuovi contributi di emergenza approvati dalla Cooperazione italiana allo sviluppo e destinati all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e al Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef).
Il finanziamento, per un totale di un milione di euro, sosterrà
iniziative in linea con le indicazioni raccolte in occasione della
visita in Iraq del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, lo scorso
dicembre. Gli interventi di assistenza umanitaria intendono fornire
riparo dalle cattive condizione climatiche agli sfollati nella regione
autonoma del Kurdistan e ad assicurare protezione e sostegno alle
ragazze cristiane e yazide vittime di violenza da parte dello Stato
islamico/Daesh.
Il contributo di 500 mila euro destinato a Unhcr servirà alla
costruzione di un nuovo campo di accoglienza per circa 6.240 sfollati
interni nel Governatorato di Sulaymaniyah, area sinora poco coperta
dagli interventi della comunità internazionale. Grazie alla donazione
italiana sarà possibile installare nel campo postazioni familiari dotate
di tenda e cucina. Per affrontare le rigide temperature invernali,
l’Unhcr distribuirà anche kit di assistenza contenenti coperte termiche,
teli in plastica, taniche per l’acqua, cherosene e una stufa da campo.
Il contributo di 500 mila euro all’Unicef sarà impiegato in
particolare per fornire assistenza umanitaria e supporto psicologico
alle donne vittime di violenza – in gran parte minori – appartenenti
alle minoranze religiose più gravemente colpite dall’avanzata dello
Stato islamico/Daesh, come ad esempio quella yazida. Anche grazie
all’impegno dell’Italia, Unicef prevede l’erogazione di servizi per la
salute riproduttiva, supporto psicologico e cure mediche di emergenza
per le donne che sono state liberate o sono riuscite a fuggire dopo
essere state soggette a rapimenti e violenze, al fine di consentirne la
reintegrazione nelle comunità di appartenenza.