"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

29 agosto 2010

Iraq: Ritiro USA, Mons.Sako (Kirkuk) "Rischio guerra civile"

By SIR, 26 agosto 2010

Sale, dopo il ritiro Usa dal Paese, il numero degli attentati contro le milizie irachene che mostrano tutta la loro inadeguatezza a mantenere la sicurezza nel Paese. Preoccupato l’episcopato iracheno che continua a denunciare il rischio caos. “La guerra del 2003 ha rovesciato l’Iraq – spiega al Sir l’arcivescovo di Kirkuk, mons. Louis Sakoil suo esercito, la sicurezza, l'economia, l'unità nazionale. Il conflitto ci ha impoveriti intellettualmente. Sono tanti i professori uccisi e quelli hanno lasciato il Paese, segnato anche da inquinamento e corruzione”. Per mons. Sako, “ora c’è tanta libertà ed un lento movimento verso la democrazia”. Lento perché gli Usa “hanno piani a lungo termine per fronteggiare i problemi legati all’economia, al terrorismo e alla sicurezza. Mi pare che gli Usa non abbiano mai voluto risolvere i problemi dell'Iraq favorendo e proteggendo la formazione di governo forte sul quale la pressione dei Paesi vicini è preoccupante”. Davanti a tutto ciò, conclude mons. Sako, “il ritiro Usa aumenta la paura degli iracheni per una guerra civile che potrebbe portare la divisione etnica e religiosa del Paese. Un Iraq sunnita, sciita e curdo in cui ogni componente potrebbe avere anche il suo esercito. Capro espiatorio di questa situazione saranno le minoranze, che ogni gruppo vorrebbe avere con sé”.