Fonte: Peacereporter
Monsignor Jean Benjamin Sleiman lancia un duro attacco contro la presenza degli evangelici in Iraq
L'intervento di Sleiman è stato questa mattina, durante il convegno ‘Il valore delle chiese in Medio Oriente' promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, al quale sono intervenuti diversi rappresentanti del mondo cristiano e islamico in Medio Oriente.
L'arcivescovo latino di Baghdad indirizza profonde critiche ai ‘fondamentalisti islamici che confondono Dio e le loro attività politiche' ma anche verso quel ‘cristianesimo che strumentalizza Dio'. Sleiman chiarisce che ‘l'evangelizzazione rispetta la cultura, le Chiese già presenti e non può sostituirle', considerandolo un comportamento poco evangelico: sarebbe invece necessario 'aiutare coloro che sono sopravvissuti a tanti secoli di persecuzioni', non arrivare e tentare di spazzare via le altre confessioni. Il Monsignore di Baghdad accusa i protestanti evangelici statunitensi che ‘arrivano in un momento strategico, al crollo del regime che porta la libertà' in un luogo dove nessuno vi è mai stato abituato, ‘con uno scopo politico molto evidente' e ‘sostenuti dall'esercito e dalle autorità americane'. In merito all'eventualità di un cambio di strategia proveniente dalla nuova amministrazione a Washington, mons. Sleiman è stato prudente dichiarando che ‘bisogna aspettare un po' per vedere cosa farà Obama ma la divisione c'è, il male è fatto'. Per quel che riguarda la proposta di un sinodo di tutte le chiese orientali fatta da mons. Luis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk e presentata da poco al Papa, Sleiman pensa che molti vorrebbero ritrovarsi ma anche che la proposta ‘non è stata discussa a livello di chiese d'oriente'.
Le critiche dei rappresentanti delle chiese locali all'operato delle chiese evangeliche in Iraq non è nuovo. A tal proposito clicca qui per leggere l'articolo IRAQ: Il braccio religioso dell'impero americano di Luigia Storti pubblicato dalla rivista Missioni Consolata nel dicembre 2004