"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

3 febbraio 2009

Conclusa l'assemblea della Roaco: maggiori aiuti alle Chiese in India, Ucraina e Iraq


Le urgenze pastorali delle Chiese in India e Ucraina e le necessità dei fedeli cristiani in Iraq: se ne è parlato in modo approfondito nell’Assemblea a Roma della ROACO,
la Riunione delle opere d’aiuto alla Chiese Orientali.
Il servizio di Roberta Gisotti.

È stato il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, a tirare le fila dell’incontro durato due giorni per mettere a fuoco cosa fare e come per sostenere le comunità ecclesiali dell’India e dell’Ucraina, alla luce delle mutate condizioni di questi due Paesi, che il porporato ha avuto occasione di visitare di recente. Le Chiese malabarese e malankarese in India sono infatti in crescita costante e questo richiede la creazione di nuove diocesi, e maggiori risorse finanziarie e così anche c’è la necessità di opere di carità per i fedeli più bisognosi, sparsi su un territorio vastissimo. Il cardinale Sandri ha raccontato del suo “pellegrinaggio di pace in India”, percorsa da episodi di violenza contro i cristiani, dove ha incontrato “una comunità ecclesiale comunque viva e proiettata verso il futuro”, dove la Chiesa - “pur tra problemi nuovi e antichi” - svolge opere di assistenza molto apprezzate dalla popolazione.
Spostando l’attenzione sulla Chiesa greco-cattolica in Ucraina, riemersa dopo un ventennio di repressione, il porporato ha ricordato che già 20 anni fa le mancavano sacerdoti, religiosi e strutture pastorali e che oggi si riscontrano segnali certi di vitalità specie nei settori giovanile, vocazionale, dell’apostolato culturale e della comunicazione sociale. Il cardinale Sandri ha raccomandato di valorizzare la Chiesa di questo Paese, che “rappresenta una comunità chiave per il futuro ecclesiale di tutto l’Est europeo”.
Non si è mancato in sede di Roaco di raccogliere “il grido disperato di aiuto dei cristiani iracheni”, lanciato dai loro vescovi in questi giorni a Roma in visita ad Limina Apostolorum. L’'influenza dell'Islam, la mancanza di lavoro, l’assenza di una piena libertà piena spingono infatti le famiglie cristiane a lasciare il Paese. E questo - aveva riferito in apertura dell’Assemblea l’arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato – è una grande fonte di preoccupazione per tutti, principalmente per il Papa.