"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

29 dicembre 2008

Iraq: menzogne e verità

By Baghdadhope
Fonti: Fox News, Juan Cole Informed Comment

Intervistata da Fox News il 28 dicembre la già quasi ex first lady della Casa Bianca, Laura Bush, ha difeso l’operato del marito negando che la sua presidenza sia stata un fallimento, affermando che sarà la storia a dargli ragione in futuro e citando la liberazione di milioni di persone in Iraq.
Due giorni prima lo storico Juan Cole aveva puntualizzato in 10 punti i falsi miti sulla “normalizzazione dell’Iraq” e sulla storia recente del paese. Un interessante esercizio di memoria e di riflessione sul futuro che Baghdadhope ha tradotto.

Dieci miti sull'Iraq, 2008
di Juan Cole

1. Gli iracheni sono più sicuri grazie alla guerra di Bush. In realtà le condizioni di insicurezza hanno contribuito a creare un problema di profughi sia all’interno del paese che all’estero. Almeno 4,2 milioni di iracheni hanno dovuto lasciare le proprie case. Tra questi 2,2 milioni sono gli sfollati in Iraq e circa 2 milioni sono i profughi, in gran parte in Siria (circa 1,4 milioni) e Giordania (circa mezzo milione). Negli ultimi mesi dell'anno questi due stati, che non riescono a soddisfare i bisogni dei profughi iracheni già presenti sul proprio territorio, hanno introdotto l'obbligo di visto che ha impedito l'ingresso degli iracheni in cerca di rifugio. In Iraq la maggior parte dei governatorati ha impedito l'ingresso agli iracheni che fuggono dalla violenza settaria in altre parti del paese.
2. Un gran numero di iracheni in esilio all'estero ha fatto ritorno in patria. In realtà a tornare non è stato un grande numero di iracheni e molti potrebbero ancora partire per la Siria.
3. Gli iracheni stanno meglio grazie alla guerra di Bush. In realtà un milione di iracheni è "a rischio alimentare" ed altri 6 milioni hanno bisogno delle razioni di cibo fornite dalle Nazioni Unite per sopravvivere. Oxfam ha stimato nell’estate del 2007 che il 28% dei bambini iracheni è malnutrito.
4. L'amministrazione Bush ha ottenuto una grande vittoria con l’Accordo sullo Stato delle Forze. In realtà gli iracheni hanno costretto Bush ad un accordo secondo il quale gli Stati Uniti ritireranno le truppe da combattimento dalle città irachene entro il mese di luglio del 2009 e si ritireranno completamente dal paese entro la fine del 2011. L'amministrazione Bush avrebbe voluto mantenere 58 basi a lungo termine e l'autorità di arrestare gli iracheni a volontà e di dare inizio ad operazioni militari unilaterali.
5. Le minoranze in Iraq sono più sicure dopo l'invasione di Bush. In realtà nel 2008 vi sono stati attacchi significativi e migrazione forzata degli iracheni cristiani di Mosul. Ai primi di gennaio del 2008 i guerriglieri hanno attaccato delle chiese a Mosul ferendo alcune persone. Più recentemente circa 13.000 cristiani sono dovuti fuggire da Mosul a causa della violenza.
6. L'unica spiegazione per il calo del tasso di mortalità mensile dei civili iracheni è l’aumento delle truppe o “rinforzo” di 30.000 soldati americani nel 2007. In realtà l’ammontare delle truppe era già stato al livello odierno senza sortire un grande effetto. I soldati degli Stati Uniti hanno operato in modo efficace contro l’insurrezione nel 2007 ma la ragione principale della diminuzione del numero dei morti è che gli sciiti hanno vinto la guerra per Bagdad con la pulizia etnica di centinaia di migliaia di sunniti dalla capitale e con la sua trasformazione in una città con una maggioranza sciita del 75-80%. (Quando Bush invase il paese Baghdad era abitata al 50% da sunniti ed al 50% da sciiti). L’alto numero dei morti nel 2006 e nel 2007 fu il prodotto di questa massiccia campagna di pulizia etnica. Un miliziano sciita deve fare molta strada ora per trovare un arabo sunnita da uccidere.
7. John McCain ha affermato che se gli Stati Uniti lasciassero l’Iraq il paese sarebbe prontamente riconquistato da al-Qaeda. In realtà ci sono pochi seguaci di Osama Bin Laden in Iraq. I fondamentalisti estremisti, se è ad essi che McCain si riferiva, non sono sostenuti dalla maggior parte degli arabi sunniti, da alcun sciita (il 60% degli iracheni) o curdo (il 20%) e sono odiati da Iran, Siria, Turchia e Giordania, che non permetterebbero mai una simile riconquista.
8. La guerra in Iraq reso il mondo più sicuro dal terrorismo. In realtà l'Iraq è diventato un importante terreno di formazione per gli estremisti ed è implicato nei grandi attentati di Madrid, Londra e Glasgow.
9. Bush ha mosso guerra all’Iraq perché in possesso di informazioni sbagliate sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. In realtà la divisione Informazione e Ricerca (I & R) del Dipartimento di Stato espresse dubbi sulle allarmistiche storie sulle armi di distruzione di massa che Bush/Cheney diffusero. La CIA rifiutò di siglare l’inclusione della storia dell’uranio del Niger nel discorso sullo Stato dell'Unione, cosa che costrinse Bush a citare come fonte l’MI6 britannico. Il memorandum di Downing Street rivelò che Bush aveva adattato le informazioni alla politica. Bush cercò di arrivare ad una provocazione come un attacco sotto falsa bandiera ad aerei delle Nazioni Unite al fine di addossarne la colpa all’Iraq. Gli ispettori delle Nazioni Unite nel febbraio-marzo del 2003 avevano esaminato 100 dei 600 siti sospettati di nascondere armi non trovandone e la risposta di Bush fu quella di richiamarli ed entrare in guerra.
10. Douglas Feith e altri Neoconservatori non volevano una guerra contro l'Iraq(!).
Sì, e per questo avevano sollecitato la guerra all’Iraq con il libro bianco per Bibi Netanyahu nel 1996 e di nuovo con la lettera a Clinton nel 1998 contenente il progetto per un nuovo secolo americano in cui esplicitamente avevano proposto un'azione militare. I Neoconservatori sono notori bugiardi e quando riscriveranno la storia essi risulteranno una combinazione di Gandhi e Madre Teresa e la guerra in Iraq sarà colpa di Bill Clinton. L'unica cosa è che penso che la gente ora sappia chi sono. Essere bugiardo può effettivamente darti dei vantaggi. Essere un notorio bugiardo è uno svantaggio se ciò che vuoi ottenere è che la gente ti ascolti e agisca su tuo consiglio.
Io dico: mai più.

*Nota: i links all'articolo di Juan Cole sono quelli pubblicati nell'originale.