Una dozzina di luoghi di incontro e di culto cristiani, inclusi un seminario, un monastero, molte case religiose ed almeno cinque chiese, sono state chiuse nel distretto di Dora, a Baghdad, conosciuto come “Il Vaticano dell’Iraq.”
Circa 900 famiglie cristiane vivevano in quel quartiere, ma i due terzi di esse sono state costrette a lasciarlo a causa del controllo imposto dai militanti sunniti che stanno conducendo una campagna di pulizia etnica secondo criteri religiosi.
Tra i luoghi ormai chiusi a Dora c’è il Babel College, l’unica università teologica in Iraq, frequentata da sacerdoti, religiosi e laici.
L’inasprimento della violenza e dell’estremismo in Iraq, che sta trascinando i militanti sunniti e sciiti nella guerra civile, ha aumentato la preoccupazione per la sopravvivenza dei gruppi religiosi minoritari che sono presi in mezzo.
La cattura di due sacerdoti caldei nel distretto di Dora, Padre Saad Sirop Hanna, della chiesa di Saint Jacob e Padre Basil Yaldo, il rettore del seminario di Saint Peter, ha terrorizzato i cristiani iracheni.
“Per molti di noi” dice Padre Bashar Warda “questi due eventi hanno rappresentato il segno che era arrivato il momento di abbandonare la zona.”
La città è ormai in preda alla cieca violenza, aggiunge. “Fuori dagli ospedali ci sono madri che urlano e piangono disperate. Alcune persone dubitano dell’esistenza del diavolo ma quando si entra in quegli ospedali si capisce che il diavolo esiste davvero.”
Eppure, quasi ad offrire un barlume di speranza Padre Warda parla della sua parrocchia nella parte orientale di Baghdad dove è stata aperta una scuola elementare aperta a bambini di tutte le fedi che vivono in armonia sotto lo stesso tetto. Una scuola, la “Tenda di Maria” la cui costruzione è stata parzialmente finanziata da Aiuto alla Chiesa che Soffre e dove il 70 per cento dei 380 bambini che la frequentano sono musulmani. “Dato che i musulmani si fidano delle nostre istituzioni educative e mediche” continua Padre Warda “è necessario preservarle. E’ l’unica speranza perché l’Iraq un giorno possa risollevarsi da questa terribile situazione.”
John Pontifex
www.totalcatholic.com
Circa 900 famiglie cristiane vivevano in quel quartiere, ma i due terzi di esse sono state costrette a lasciarlo a causa del controllo imposto dai militanti sunniti che stanno conducendo una campagna di pulizia etnica secondo criteri religiosi.
Tra i luoghi ormai chiusi a Dora c’è il Babel College, l’unica università teologica in Iraq, frequentata da sacerdoti, religiosi e laici.
L’inasprimento della violenza e dell’estremismo in Iraq, che sta trascinando i militanti sunniti e sciiti nella guerra civile, ha aumentato la preoccupazione per la sopravvivenza dei gruppi religiosi minoritari che sono presi in mezzo.
La cattura di due sacerdoti caldei nel distretto di Dora, Padre Saad Sirop Hanna, della chiesa di Saint Jacob e Padre Basil Yaldo, il rettore del seminario di Saint Peter, ha terrorizzato i cristiani iracheni.
“Per molti di noi” dice Padre Bashar Warda “questi due eventi hanno rappresentato il segno che era arrivato il momento di abbandonare la zona.”
La città è ormai in preda alla cieca violenza, aggiunge. “Fuori dagli ospedali ci sono madri che urlano e piangono disperate. Alcune persone dubitano dell’esistenza del diavolo ma quando si entra in quegli ospedali si capisce che il diavolo esiste davvero.”
Eppure, quasi ad offrire un barlume di speranza Padre Warda parla della sua parrocchia nella parte orientale di Baghdad dove è stata aperta una scuola elementare aperta a bambini di tutte le fedi che vivono in armonia sotto lo stesso tetto. Una scuola, la “Tenda di Maria” la cui costruzione è stata parzialmente finanziata da Aiuto alla Chiesa che Soffre e dove il 70 per cento dei 380 bambini che la frequentano sono musulmani. “Dato che i musulmani si fidano delle nostre istituzioni educative e mediche” continua Padre Warda “è necessario preservarle. E’ l’unica speranza perché l’Iraq un giorno possa risollevarsi da questa terribile situazione.”
John Pontifex
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Tradotto da Baghdadhope