By Fides
Il principio di cittadinanza è quello “che fa vivere tutti nella terra di tutti”, in un Paese in cui tutti sono cittadini uguali, senza discriminazioni basate sull'identità culturale, etnica o religiosa. Un Paese in cui non vanno applicate a nessuno le definizioni di “maggioranza” o “minoranza”. Lo ha spiegato il Presidente iracheno Barham Salih, ricevendo mercoledì 28 novembre, nel Palazzo della Pace, i Patriarchi cattolici delle Chiese del Medio Oriente riuniti in questi giorni a Baghdad per la loro 26esima riunione.
Barham Salih, appartenente lui stesso alla minoranza curda, ha manifestato ai suoi ospiti l'intenzione di operare come “guardiano della Costituzione irachena”, per proteggere la diversità e promuovere uno spirito di tolleranza e convivenza, nel segno di una autentica riconciliazione nazionale. Il Presidente ha assicurato che nei suoi rapporti con i cristiani e con tutte le altre componenti vitali della popolazione irachena non applicherà a nessuno le categorie di “maggioranza” o “minoranza”. Inoltre, dopo aver ascoltato consigli e richieste dei rappresentanti delle Chiese cattoliche del Medio Oriente, Barham Salih ha fatto riferimento al suo recente incontro con Papa Francesco, che lo ha ricevuto in Vaticano sabato 24 novembre. Il Capo di Stato ha raccontato anche di aver invitato il Papa a visitare l'Iraq per pregare insieme ad altri leader religiosi in memoria di Abramo, padre di tutti i credenti.
Alla riunione dei Patriarchi cattolici d'Oriente, ospitata dal Patriarca Louis Raphael Sako e che si conclude venerdì 30 novembre, prendono parte anche il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai, il Patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak, il Patriarca melchita Youssef Absi, il Patriarca armeno cattolico Krikor Bedros XX Ghabroyan, il Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III Younan, il Vescovo William Shomali (in rappresentanza del Patriarcato latino di Gerusalemme) e la professoressa Souraya Bechealany, Segretario generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente.
Il principio di cittadinanza è quello “che fa vivere tutti nella terra di tutti”, in un Paese in cui tutti sono cittadini uguali, senza discriminazioni basate sull'identità culturale, etnica o religiosa. Un Paese in cui non vanno applicate a nessuno le definizioni di “maggioranza” o “minoranza”. Lo ha spiegato il Presidente iracheno Barham Salih, ricevendo mercoledì 28 novembre, nel Palazzo della Pace, i Patriarchi cattolici delle Chiese del Medio Oriente riuniti in questi giorni a Baghdad per la loro 26esima riunione.
Barham Salih, appartenente lui stesso alla minoranza curda, ha manifestato ai suoi ospiti l'intenzione di operare come “guardiano della Costituzione irachena”, per proteggere la diversità e promuovere uno spirito di tolleranza e convivenza, nel segno di una autentica riconciliazione nazionale. Il Presidente ha assicurato che nei suoi rapporti con i cristiani e con tutte le altre componenti vitali della popolazione irachena non applicherà a nessuno le categorie di “maggioranza” o “minoranza”. Inoltre, dopo aver ascoltato consigli e richieste dei rappresentanti delle Chiese cattoliche del Medio Oriente, Barham Salih ha fatto riferimento al suo recente incontro con Papa Francesco, che lo ha ricevuto in Vaticano sabato 24 novembre. Il Capo di Stato ha raccontato anche di aver invitato il Papa a visitare l'Iraq per pregare insieme ad altri leader religiosi in memoria di Abramo, padre di tutti i credenti.
Alla riunione dei Patriarchi cattolici d'Oriente, ospitata dal Patriarca Louis Raphael Sako e che si conclude venerdì 30 novembre, prendono parte anche il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai, il Patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak, il Patriarca melchita Youssef Absi, il Patriarca armeno cattolico Krikor Bedros XX Ghabroyan, il Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III Younan, il Vescovo William Shomali (in rappresentanza del Patriarcato latino di Gerusalemme) e la professoressa Souraya Bechealany, Segretario generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente.