Veronica Giacometti
Da più di 25 anni non c’è Natale senza il tradizionale Concerto in Vaticano. Anche quest’anno, sul palco dell’Aula
Paolo VI, si esibiranno molti artisti famosi a favore della
solidarietà. In particolare, grazie al ricavato dell’evento, saranno due
i progetti che verranno realizzati, in Uganda e in Iraq.
Il Concerto di Natale in Vaticano, giunto alla sua 26.ma edizione, si
terrà il 15 dicembre prossimo nell’Aula Paolo VI e sarà trasmesso in tv
la notte del 24 dicembre.
Tanti gli aspetti benefici di questa manifestazione annuale che
consegue sempre successo tra il pubblico appassionato di musica, ma che è
collegata anche alla solidarietà. A cominciare dagli artisti stessi,
italiani e internazionali invitati a cantare per lo più canti natalizi,
che accettano di esibirsi gratuitamente. Il ricavato dei
biglietti - acquistabili anche online sul sito: www.concertodinatale.it -
andrà a finanziare due progetti legati ai rifugiati: uno in Uganda,
l’altro in Iraq.
Il Concerto di Natale in Vaticano è promosso dalla
Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede e organizzato
dalla Prime Time Promotions a favore della Fondazione Pontificia Scholas
Occurrentes e di Missioni Don Bosco Valdocco Onlus.
“Facciamo rete con l’educazione” è lo slogan sotto il quale si
raccolgono i due progetti che li istituzioni promotrici intendono
lanciare. Entrambi hanno per oggetto due campi profughi nei quali
l’accoglienza, il nutrimento, l’assistenza sanitaria, la protezione
hanno senso completo solo se integrate da un’attività educativa e
formativa che costruisca atteggiamenti di pace e promuova la capacità di
inserirsi nella società civile da cittadini operosi e rispettati nei
propri diritti. I campi profughi in questione sono quelli di Erbil,
130.000 cristiani in territorio curdo-iracheno, e quello di Palabek, in
Uganda, dove si sono raccolti 40.000 fuggiaschi dalla guerra del Sud
Sudan.
Ad Erbil, Scholas ha attivato un’intensa attività facendo rete tra
gli enti educativi e promuovendo lo scambio e la mobilità tra scuole e
università italiane e irachene. Lo scopo è formare una nuova leadership
giovanile irachena ambasciatrice della cultura dell’incontro e del
dialogo, applicando i programmi di cittadinanza, sport e arte.
A Palabek, i Salesiani stanno costruendo un centro operativo che
comprende scuole materne, scuole professionali, l’organizzazione di
attività ludiche.
Agli uni e agli altri è possibile inviare un contributo attraverso il numero SMS solidale 45530.
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