By SIR
“Terribile. I cristiani hanno paura della divisione del Paese,
dell’emigrazione, della guerra”. Così il patriarca caldeo di Baghdad,
Louis Raphael Sako, ha commentato al Sir il referendum per
l’indipendenza del Kurdistan. Il patriarca ha parlato a margine della
conferenza internazionale promossa da Aiuto alla Chiesa che soffre, per
la ricostruzione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive. Una
posizione che conferma quanto riportato in una nota diffusa dal
Patriarcato caldeo in vista del 25 settembre, giorno in cui si è tenuto
il referendum. Nel testo si affermava che la Chiesa caldea “non è
responsabile” delle posizioni espresse da partiti, organizzazioni e
fazioni armate guidati da esponenti delle locali comunità cristiane,
riguardo alla situazione dell’Iraq. In questa fase “ognuno è
responsabile personalmente delle proprie dichiarazioni e delle proprie
azioni, e le prese di posizione di singoli e di militanti appartenenti
alle comunità cristiane non vincolano in alcun modo gli altri battezzati
di ogni parte del Paese, da Bassora fino a Zakho”. Nella stessa nota il
Patriarcato esortava a un “dialogo coraggioso” per il bene delle
popolazioni “che hanno tanto sofferto per le guerre e le violenze negli
ultimi anni”.