By Asia News
Le autorità provinciali hanno trasferito una statua della Vergine la notte precedente alla sua inaugurazione. È avvenuto nella città di Bassora, nel sud dell’Iraq. Alta cinque metri e larga due, la scultura tutta bianca è stata rimossa su per richiesta dell’episcopato caldeo, timoroso che la sua presenza provocasse tensione fra le diverse comunità religiose.
Le autorità provinciali hanno trasferito una statua della Vergine la notte precedente alla sua inaugurazione. È avvenuto nella città di Bassora, nel sud dell’Iraq. Alta cinque metri e larga due, la scultura tutta bianca è stata rimossa su per richiesta dell’episcopato caldeo, timoroso che la sua presenza provocasse tensione fra le diverse comunità religiose.
La statua era stata costruita con il finanziamento della
“organizzazione armena di Bassora per il soccorso e lo sviluppo”, ed era
stata installata in un giardino al centro della città.
In passato, la zona era conosciuta come “Hay Arman” (quartiere
armeno), per via della sua popolazione in maggioranza armena, prima che
la comunità abbandonasse quasi totalmente la città.
Uno dei militanti dell’iniziativa e coordinatore del progetto
nazionale per la coesistenza pacifica in Iraq, Eczar Nimr, ha contestato
la decisione di rimuovere la scultura: “Noi avevamo l’autorizzazione
ufficiale di erigere questa statua che rappresenta il simbolo della
coesistenza pacifica a Bassora… Condanniamo lo smantellamento della
statua e chiediamo spiegazioni alla chiesa e al municipio”.
Il capo del comitato di sicurezza della provincia sostiene che il
trasferimento della scultura è “avvenuto su richiesta dei nostri
fratelli cristiani, visto che chi ha voluto erigerla ha cercato di
destabilizzare la situazione nella città”.
L’arcivescovo caldeo mons. Habib Hormouz al-Naufali si era opposto
già da tempo all’installazione della statua. In una lettera scritta al
governo provinciale: “Nessun funzionario ha approvato questa operazione
[dell’installazione] che potrebbe portare gravi conseguenze e zizzania
fra le diverse confessioni religiose della città”. Il prelato ricorda
che il 90% dei cristiani ha lasciato la città, in particolare dopo
l’occupazione internazionale a guida Usa del 2003. Ad oggi, restano 300
famiglie cristiane nella città e il timore è che eventuali tensioni
confessionali le spingano alla fuga.
Mons. Al-Naufali propone di innalzare di un monumento che sia per
tutte le religioni e di posizionare la statua della Vergine in una
chiesa, un monastero o un cimitero, affinché non venga vandalizzata.
La diocesi di Bassora conta 15 chiese, di cui solo quattro sono utilizzate per la preghiera.
Prima del 2003, in Iraq i cristiani erano più di un milione. Al presente il numero è inferiore a 400mila.
Article de L'Orient le Jour, mardi 19 septembre
Une statue de la Vierge retirée de Bassora avant son inauguration
Article de L'Orient le Jour, mardi 19 septembre
Une statue de la Vierge retirée de Bassora avant son inauguration