By Fides
“Noi siamo figli della Risurrezione, figli della Speranza, e crediamo fermamente che queste sofferenze non andranno a vuoto: sull'esempio dei Santi e dei Martiri, le uniamo con la Passione di Cristo, perché diventino sofferenze santificate e santificanti, per la pace in Siria e la salvezza della nostra città”.
Così i Vescovi cattolici di Aleppo, in un messaggio rivolto innanzitutto ai propri fedeli, offrono parole di consolazione e speranza agli abitanti della città-martire siriana, di nuovo stravolta dal riacutizzarsi del conflitto che dopo poche settimane di tregua è tornato a infierire sulla popolazione civile, sia nei quartieri controllati dal governo che in quelli dove sono insediate le milizie ribelli, con lanci di artiglieria e bombardamenti che hanno colpito anche un ospedale gestito da Medici senza Frontiere.
In un messaggio, pervenuto all'Agenzia Fides, i Vescovi cattolici di Aleppo rivolgono il loro grido “alle coscienze di chi progetta e chi esegue questa guerra”, implorando ad alta voce “Basta!” per “amor di Dio” e “per misericordia degli uomini”, per “il grido del sangue dei bambini e dei martiri che sale a Dio” e “per le lacrime delle madri in lutto”.
Nel delirio di morte e violenza che sommerge Aleppo, i Vescovi cattolici esprimono finalmente uno sguardo cristiano alle sofferenze dei propri fratelli nella fede e di tutti i propri concittadini, lontano dalle pose interessate di chi usa anche le sofferenze dei cristiani come armamentario strumentale per battaglie ideologiche, o come pretesto di mobilitazioni e campagne impostate in chiave cultural-politica.
I Vescovi di Aleppo invitano tutti a non lasciarsi “vincere dalla tristezza e dalla disperazione”, e suggeriscono che proprio nella loro misteriosa partecipazione alla passione di Cristo le sofferenze dei cristiani di Aleppo fanno percepire a tutto il mondo qualcosa di come accade nella storia il mistero della salvezza annunciata dal Vangelo.
“Questo” riferiscono i Vescovi nel loro comunicato “è il significato più importante della nostra rimanenza in Aleppo”. In questo orizzonte, i Pastori cattolici della città martire siriana rinnovano la consacrazione di Aleppo al Cuore Immacolato di Maria, a colei “che nelle sue apparizioni a Fatima aveva chiesto la consacrazione del mondo al suo Cuore Immacolato per ottenere la pace”. In particolare, nel mese di maggio dedicato a Maria, i Vescovi chiedono ai cattolici di offrire “preghiere, e specialmente il Rosario, nelle nostre chiese per questa intenzione: convertìti a Dio, e supplicando l'intercessione di Maria Vergine, Regina della pace, mettiamo il nostro Paese, la Siria e la nostra città di Aleppo sotto la Sua protezione”.Dell'assemblea dei Vescovi cattolici di Alepo fanno parte l'Arcivescovo siro cattolico Denys Antoine Chahda. l'Arcivescovo greco melchita Jean Clément Jeanbart, l'Arcivescovo maronita Joseph Tobji, l'arcivescovo armeno cattolico Boutros Marayati e il Vescovo caldeo Antoine Audo, insieme al francescano Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico per i cattolici di rito latino.
Così i Vescovi cattolici di Aleppo, in un messaggio rivolto innanzitutto ai propri fedeli, offrono parole di consolazione e speranza agli abitanti della città-martire siriana, di nuovo stravolta dal riacutizzarsi del conflitto che dopo poche settimane di tregua è tornato a infierire sulla popolazione civile, sia nei quartieri controllati dal governo che in quelli dove sono insediate le milizie ribelli, con lanci di artiglieria e bombardamenti che hanno colpito anche un ospedale gestito da Medici senza Frontiere.
In un messaggio, pervenuto all'Agenzia Fides, i Vescovi cattolici di Aleppo rivolgono il loro grido “alle coscienze di chi progetta e chi esegue questa guerra”, implorando ad alta voce “Basta!” per “amor di Dio” e “per misericordia degli uomini”, per “il grido del sangue dei bambini e dei martiri che sale a Dio” e “per le lacrime delle madri in lutto”.
Nel delirio di morte e violenza che sommerge Aleppo, i Vescovi cattolici esprimono finalmente uno sguardo cristiano alle sofferenze dei propri fratelli nella fede e di tutti i propri concittadini, lontano dalle pose interessate di chi usa anche le sofferenze dei cristiani come armamentario strumentale per battaglie ideologiche, o come pretesto di mobilitazioni e campagne impostate in chiave cultural-politica.
I Vescovi di Aleppo invitano tutti a non lasciarsi “vincere dalla tristezza e dalla disperazione”, e suggeriscono che proprio nella loro misteriosa partecipazione alla passione di Cristo le sofferenze dei cristiani di Aleppo fanno percepire a tutto il mondo qualcosa di come accade nella storia il mistero della salvezza annunciata dal Vangelo.
“Questo” riferiscono i Vescovi nel loro comunicato “è il significato più importante della nostra rimanenza in Aleppo”. In questo orizzonte, i Pastori cattolici della città martire siriana rinnovano la consacrazione di Aleppo al Cuore Immacolato di Maria, a colei “che nelle sue apparizioni a Fatima aveva chiesto la consacrazione del mondo al suo Cuore Immacolato per ottenere la pace”. In particolare, nel mese di maggio dedicato a Maria, i Vescovi chiedono ai cattolici di offrire “preghiere, e specialmente il Rosario, nelle nostre chiese per questa intenzione: convertìti a Dio, e supplicando l'intercessione di Maria Vergine, Regina della pace, mettiamo il nostro Paese, la Siria e la nostra città di Aleppo sotto la Sua protezione”.Dell'assemblea dei Vescovi cattolici di Alepo fanno parte l'Arcivescovo siro cattolico Denys Antoine Chahda. l'Arcivescovo greco melchita Jean Clément Jeanbart, l'Arcivescovo maronita Joseph Tobji, l'arcivescovo armeno cattolico Boutros Marayati e il Vescovo caldeo Antoine Audo, insieme al francescano Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico per i cattolici di rito latino.