By Fides
La Assyrian Confederation of Europe - organizzazione registratasi lo scorso aprile presso il Parlamento europeo come organo di rappresentanza di gruppi e sigle militanti della diaspora assira, caldea e sira operanti nel vecchio Continente - ha criticato le recenti dichiarazioni rilasciate dal Patriarca caldeo Louis Raphael I all'Agenzia Fides, in cui il Primate della Chiesa caldea esprimeva giudizi netti sulle sedicenti “milizie cristiane” operative nell'Iraq settentrionale, che potrebbero in tempi brevi ricevere finanziamenti e forniture militari su disposizione del Congresso degli Stati Uniti.
“Tra le organizzazioni assire in Iraq e della diaspora” si legge in un comunicato inviato dalla Assyrian Confederation of Europe all'Agenzia Fides, “vi è un ampio consenso sull'idea che gli assiri devono partecipare attivamente alla campagna militare per liberare la Piana di Ninive (attualmente controllata in buona parte dei jihadisti del Daesh, ndr) e difendere l'area dopo la sua liberazione. Le Unità di protezione della Piana di Ninive (NPU), che assolvono tale compito, sono ufficialmente riconosciute e sostenute dal governo iracheno, contrariamente a quanto afferma il Patriarca”. Secondo i responsabili dell'Assyrian Confederation of Europe, la necessità di creare milizie “assire” si è resa evidente "quando i Peshmerga curdi si ritirarono e lasciarono gli assiri della Piana di Ninive al genocidio per mano dell’ISIS (Daesh)". Secondo il comunicato pervenuto all'Agenzia Fides, i gruppi armati assiri “non sono una 'milizia settaria', come sostiene il Patriarca Sako, e mirano a combattere a fianco delle altre forze legittime e contribuire alla sopravvivenza di un Iraq multi-etnico”. I responsabili dell’Assyrian Confederation of Europe intimano anche al Patriarca Louis Raphael di “non interferire negli affari politici del suo popolo”, e lo esortano “a non confondere il suo ruolo di figura religiosa con quello di un leader politico”.
La possibilità che le sedicenti “milizie cristiane” siano finanziate su disposizione del Ministero della difesa Usa – hanno fatto notare media statunitensi come Christian Today - rappresenta un potenziale effetto concreto della dichiarazione con cui lo stesso Congresso Usa ha definito come “Genocidio” le violenze subite dai cristiani da parte dei militanti del Daesh.
Il Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, invece, nelle dichiarazioni rilasciate a Fides (vedi Fides 20/5/2016) aveva espresso la convinzione che “quella di dare armi a sedicenti milizie 'cristiane' è una pessima idea”. La conquista di Mosul e della Piana di Ninive da parte del Daesh, definita da molti “Genocidio”, ha provocato la morte di alcuni cristiani - colpiti da lanci d'artiglieria - e la fuga di massa di decine di migliaia di sfollati cristiani siri, assiri e caldei verso Erbil e altre aree del Kurdistan iracheno, controllate dalle forze armate curde.
“Tra le organizzazioni assire in Iraq e della diaspora” si legge in un comunicato inviato dalla Assyrian Confederation of Europe all'Agenzia Fides, “vi è un ampio consenso sull'idea che gli assiri devono partecipare attivamente alla campagna militare per liberare la Piana di Ninive (attualmente controllata in buona parte dei jihadisti del Daesh, ndr) e difendere l'area dopo la sua liberazione. Le Unità di protezione della Piana di Ninive (NPU), che assolvono tale compito, sono ufficialmente riconosciute e sostenute dal governo iracheno, contrariamente a quanto afferma il Patriarca”. Secondo i responsabili dell'Assyrian Confederation of Europe, la necessità di creare milizie “assire” si è resa evidente "quando i Peshmerga curdi si ritirarono e lasciarono gli assiri della Piana di Ninive al genocidio per mano dell’ISIS (Daesh)". Secondo il comunicato pervenuto all'Agenzia Fides, i gruppi armati assiri “non sono una 'milizia settaria', come sostiene il Patriarca Sako, e mirano a combattere a fianco delle altre forze legittime e contribuire alla sopravvivenza di un Iraq multi-etnico”. I responsabili dell’Assyrian Confederation of Europe intimano anche al Patriarca Louis Raphael di “non interferire negli affari politici del suo popolo”, e lo esortano “a non confondere il suo ruolo di figura religiosa con quello di un leader politico”.
La possibilità che le sedicenti “milizie cristiane” siano finanziate su disposizione del Ministero della difesa Usa – hanno fatto notare media statunitensi come Christian Today - rappresenta un potenziale effetto concreto della dichiarazione con cui lo stesso Congresso Usa ha definito come “Genocidio” le violenze subite dai cristiani da parte dei militanti del Daesh.
Il Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, invece, nelle dichiarazioni rilasciate a Fides (vedi Fides 20/5/2016) aveva espresso la convinzione che “quella di dare armi a sedicenti milizie 'cristiane' è una pessima idea”. La conquista di Mosul e della Piana di Ninive da parte del Daesh, definita da molti “Genocidio”, ha provocato la morte di alcuni cristiani - colpiti da lanci d'artiglieria - e la fuga di massa di decine di migliaia di sfollati cristiani siri, assiri e caldei verso Erbil e altre aree del Kurdistan iracheno, controllate dalle forze armate curde.