Il governo regionale del Kurdistan iracheno ha rinnovato fino alla fine del 2016 l'impegno a pagare gli stipendi dei funzionari e dei dipendenti pubblici cristiani che operavano a Mosul, nella Piana di Ninive e in altre aree conquistate dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh), e ora vivono da profughi a Erbil e in altre zone della Regione autonoma nord-irachena. Secondo fonti locali, la decisione di farsi carico per un anno dei dipendenti pubblici che facevano capo al governo federale e che sono stati costretti a abbandonare le proprie case davanti all'avanzata dei jihadisti è stata presa a fine marzo dal Consiglio dei ministri del Kurdistan iracheno. La disposizione amministrativa rappresenta un sostegno per migliaia di famiglie cristiane che continuano a sperare di poter tornare alle proprie città e ai propri villaggi, se e quando avranno successo le operazioni militari messe in atto contro l'auto-proclamato Califfato islamico.
“Baghdad ha perduto la sua bellezza e non ne è rimasto che il nome.
Rispetto a ciò che essa era un tempo, prima che gli eventi la colpissero e gli occhi delle calamità si rivolgessero a lei, essa non è più che una traccia annullata, o una sembianza di emergente fantasma.”
Ibn Battuta
"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."
Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014
Baghdad, 19 luglio 2014