"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

14 dicembre 2011

Due cristiani uccisi a Mosul. Il Nunzio: “C’è paura e speranza”

By Fides

“Due cristiani sono stati assassinati ieri a Mosul. Le cause non sono note e gli aggressori non sono stati identificati” conferma all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Amel Shamon Nona, Arcivescovo Caldeo di Mosul, che ha espresso “vicinanza e preghiera per la famiglia”.
Interpellato dall’Agenzia Fides sull'episodio e sulla situazione della comunità cristiana, in attesa del Natale, Mons. Giorgio Lingua, Nunzio Apostolico in Iraq, ha dichiarato: “Non si conoscono ancora i motivi del delitto. Occorre fare attenzione a non legare ogni episodio di violenza all'odio religioso. Avvengono incidenti per vari motivi, in un clima generalizzato di violenza: oggi non direi che in Iraq c'è una persecuzione dei cristiani in quanto tali. Ci sono anche segni di speranza”.
“Certo – spiega il Nunzio – i fedeli sono impauriti: la paura è frutto di anni e di passaggi tristi della storia recente, in cui la comunità è stata colpita. E si deve notare, inoltre, la presenza dei gruppi fondamentalisti islamici. Ma i cristiani vivono i pericoli che sopportano tutti”. Ad esempio, dice il Nunzio, “gli incidenti verificatisi nelle scorse settimane in Kurdistan che hanno colpito dei negozi di alcolici, tenuti da cristiani, intendevano colpire quel tipo di merce, al di là dei proprietari degli esercizi commerciali, chiunque essi fossero”.
Il prossimo Natale, conclude il Nunzio, “sarà celebrato con le stesse precauzioni degli anni passati: le celebrazioni si svolgeranno di giorno, le chiese saranno protette, e senza grandi espressioni esteriori. Lo vivremo con preoccupazione ma con fiducia e tranquillità”.