By SIR
Il prossimo 18 giugno a Roma, nel corso di una cerimonia, verrà consegnato alla signora Wijdan Mikha’il Salim, ministro dei Diritti umani dell’Iraq, il premio “Marisa Bellisario”, per la sezione “Internazionale”. La “Mela d’oro”, simbolo del premio, è il riconoscimento che ogni anno premia le donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell'economia e nel sociale a livello nazionale ed internazionale. L’edizione 2010, la XXII della serie, ha come titolo “Donne: motore dello sviluppo”.
Wijdan Mikha’il Salim fu nominata Ministro dei Diritti Umani nel 2006. Laureata in ingegneria civile a Baghdad ha iniziato la carriera politica nel 2003 e nelle elezioni del 2005 è stata eletta nella lista di Iyad Allawi. In una nota verbale dell’ambasciata italiana in Iraq, rilanciata dal sito Baghdadhope, si legge che “il premio alla Ministro rappresenta un riconoscimento per l’impegno del governo iracheno nel campo dei diritti umani a dispetto delle difficoltà”. Rispetto per i diritti umani che tocca la Signora Salim anche perché di fede cristiana e quindi membro di quella minoranza che, secondo quanto da lei stessa dichiarato nel 2009 durante una visita in Svizzera, avrebbe bisogno di una legge di protezione speciale”.
Il prossimo 18 giugno a Roma, nel corso di una cerimonia, verrà consegnato alla signora Wijdan Mikha’il Salim, ministro dei Diritti umani dell’Iraq, il premio “Marisa Bellisario”, per la sezione “Internazionale”. La “Mela d’oro”, simbolo del premio, è il riconoscimento che ogni anno premia le donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell'economia e nel sociale a livello nazionale ed internazionale. L’edizione 2010, la XXII della serie, ha come titolo “Donne: motore dello sviluppo”.
Wijdan Mikha’il Salim fu nominata Ministro dei Diritti Umani nel 2006. Laureata in ingegneria civile a Baghdad ha iniziato la carriera politica nel 2003 e nelle elezioni del 2005 è stata eletta nella lista di Iyad Allawi. In una nota verbale dell’ambasciata italiana in Iraq, rilanciata dal sito Baghdadhope, si legge che “il premio alla Ministro rappresenta un riconoscimento per l’impegno del governo iracheno nel campo dei diritti umani a dispetto delle difficoltà”. Rispetto per i diritti umani che tocca la Signora Salim anche perché di fede cristiana e quindi membro di quella minoranza che, secondo quanto da lei stessa dichiarato nel 2009 durante una visita in Svizzera, avrebbe bisogno di una legge di protezione speciale”.