"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

30 giugno 2010

Cronache da Kirkuk. Il tempo dei lupi

By Baghdadhope*

Riprende oggi la pubblicazione integrale della rubrica Cronache da Kirkuk che già lo scorso anno Baghdadhope ha dedicato agli scritti che Alessandro Ciquera invia dalla città irachena dove proprio in questi giorni sta curando un progetto volto ad assicurare ai bambini degli spazi sicuri ed adeguati allo studio ed allo sport.
Le parole di Alessandro descrivono una nazione ancora "in mano ai lupi" dove però la speranza non è morta, e la voglia di alcuni di noi di aiutarla a farcela.


Il tempo dei lupi

29 Giugno Kirkuk-Iraq
di Alessandro Ciquera

Ci sono tante cose che vorrei comunicare, tante davvero, emozioni, situazioni, conoscenze, purtroppo per questioni ti tempo non riusciro' a scrivere tutto, ma cerchero' di essere ugualmente il piu' incisivo possibile. In questi giorni insieme a Sorood ed ad altri ragazzi di Kirkuk stiamo facendo un lungo lavoro sui diritti umani, in particolar modo dei bambini e delle donne.
Ci sono ancora troppe zone grigie in questa citta', zone dove sfruttamento, violenza e prevaricazione del piu' forte sul piu' debole la fanno da padroni, non esistono precisi progetti di prevenzione da parte delle autorita' governative, e questo vuoto di potere spesso e' colmato da terroristi e trafficanti di droga. Gli adolescenti, e sempre piu' spesso anche i bambini, vengono mandati a elemosinare ai semafori, a compiere piccoli furti, a lavorare senza sosta vendendo gomme da masticare o gadget dei Mondiali di Calcio, la maggior parte di questi piccoli non ha una famiglia in grado di mantenerli e controllarli, e purtroppo cio' li porta in mani sbagliate, in mani di adulti criminali, che in nome di chissa' quale follia li rapiscono, li drogano e successivamente li mandano con uno zainetto pieno di esplosivo a portare morte e distruzione davanti alle moschee, alle scuole, agli uffici pubblici, ai mercati.
Nel momento in cui un bambino in queste condizioni viene fermato e arrestato, la sua destinazione sara' direttamente il carcere, senza la possibilta' di scegliere strutture alternative (non esistendo un istituto di detenzione minorile), esso verra' messo a diretto contatto con assassini e criminali della peggior specie.
Il solo pensare a tutto cio' mi provoca grande sgomento, e senso di impotenza, che possibilta' avra' un ragazzo di cambiare e crescere bene se non si investe minimamente su di lui? Come potra' rifarsi un futuro se sara' costretto a passare mesi dietro le sbarre, in compagnia di rapitori, estorsori, fanatici religiosi, persone con un curriculum molto piu' grave e pesante del suo, uomini con le mani sporche di sangue innocente.
Tutto in questa citta', e in questa Nazione in generale e' un circolo vizioso, i problemi arrivano, vengono affrontati malamente e quindi successivamente si ripresentano, piu' forti e aggressivi di prima. Le piu' fondamentali regole sui diritti umani non vengono considerate, e questo fa si che, in alcune zone, esistano ancora pratiche come l'infibulazione e il delitto d'onore. Molte donne sono costrette a vivere sotto il tallone del marito-padrone, e in poche hanno il coraggio e la forza necessari per denunciarlo, sento intorno a me, nelle strade, nel Bazar, una cappa pesante, non solo dovuta al caldo, ma tipica di quelle sensazioni, di quei sensi, che ti indicano che qualcosa non va, come se tutto il male che avviene quotidianamente si riversasse anche nell' aria che respiriamo. Non sono sensazioni positive, come quelle che invece provo la sera, prima di stendermi sul materasso posto sopra il tetto per cercare di dormire, il momento in cui tutto sembra calmo e sereno, il momento in cui escono le stelle e la luna fa capolino sopra i bassi profili delle case, ed e' in questi attimi che mi chiedo cosa succedera' il giorno seguente, se tutti coloro che in questo momento stanno tornando dal lavoro, mettendo a dormire i figli con un bacio, guardando la partita alla televisione, uscendo con il fidanzato o la fidanzata, ridendo, scrivendo poesie o semplicemente rilassandosi domani alla stessa ora saranno ancora vivi per farlo. Me lo domando spesso, e non trovo risposta, perche' e' impossibile saperlo, e' impossibile perche' le belve umane, i lupi che causano tanto dolore e morte agiscono in maniera imprevedibile, spesso tramite figure impensabili, spesso drogando giovani e bambini per costringerli a suicidarsi.
In tutto questo tuttavia alcune cose, alcune persone si legano a noi in maniera spontanea e inestricabile, sono volti ridenti, che amano la vita, volti di liceali e universitari che verso le sei si trovano in qualche campetto e giocano a calcio insieme, volti che ogni giorno mi elencano a memoria tutte le formazioni calcistiche della Champios Legue, della Serie A, della Liga Spagnola, degli Europei e dei Mondiali di Calcio, e dopo avermeli accuratamente descritti ognuno di loro mi parla di quelli che secondo il suo parere sono i migliori tre giocatori sulla scena, i migliori tre portieri, i migliori tre allenatori, i migliori tre club e le tre migliori squadre in questo momento alla Word Cup. Penso che spesso si sottovaluti l'importanza che un fenomento sportivo possa avere in un paese dove non esiste un futuro certo. Nella nostra Europa siamo abituati a giocatori super pagati, viziati e senza cervello, ma qui tutto questo mondo crea speranza, non fa pensare ai pericoli, giocano appena possono, sia a basket che a calcio, anche se mancano le strutture adeguate, ci si arrangia. L'altro giorno ho giocato a calcio con un gruppo di ragazzini, io ero in porta, la prima cosa che ho potuto notare e che ognuno di loro vestiva in maniera diversa, chi con i calzettoni tirati fino al ginocchio, chi senza, chi con la maglietta di Messi, chi di Robinho, chi di Ronaldo, e la stessa cosa per i pantaloncini, e le stesse scarpette erano a volte rotte, vecchie o senza lacci, ma probabilmente sono le uniche che hanno per divertirsi con gli amici, questo mi ha commosso molto, e mi piacerebbe riuscire a comprargli delle scarpe nuove a tutti e dodici quando finiremo i lavori nella scuola elementare. Non dovrebbe essere una cifra molto alta e penso che sara' possibile fare una partita prima della mia partenza in cui avranno le scarpette nuove.
Mi piace pensare che quando la guerra si attenuera' e la gente vivra' meglio noi potremo dire di avere visto il tempo in cui i lupi colpivano senza pieta', ma potremo anche dire di non averli fatti prevaricare, potremo dire di avere scelto di restare umani.

Per le Cronache da Kirkuk 2009 clicca sui titoli:

Alessandro Ciquera. Cronache da Kirkuk

Cronache da Kirkuk. Mons. Louis Sako

Cronache da Kirkuk. Terrore e vita

Cronache da Kirkuk. Una Storia semplice

Cronache da Kirkuk. Indovina chi viene a cena