Tra i pellegrini in fila questa mattina per entrare in Duomo a venerare la Sacra Sindone e pregare per la pace e la stabilità del loro paese d’origine, c’erano anche 160 iracheni. Guidato dal padre domenicano Muhannad al-Tawil, il gruppo fa parte della nutrita comunità caldea irachena di Lione, città da dove sono partiti questa mattina presto e dove rientreranno al termine della giornata. Nell’attesa, durata circa 2 ore, i pellegrini, tra loro moltissimi giovani, hanno pregato e cantato litanie in aramaico. La trasferta torinese dei caldei iracheni è stata ben organizzata: oltre ai momenti di preghiera il gruppo ha potuto contare anche sull’appoggio di un servizio d’ordine interno composto dai membri più giovani della comunità. Nota curiosa è stata che tra i volontari in servizio per l’ostensione vi era anche un giovane arabo che così ha potuto aiutare il gruppo a raggiungere più facilmente il punto di accesso alla fila. La comunità caldea irachena in Francia consta di 4 chiese, a Lione, a Marsiglia e 2 a Parigi, per un totale di circa 5 mila fedeli cui si aggiungono 10 mila caldei turchi.
“Baghdad ha perduto la sua bellezza e non ne è rimasto che il nome.
Rispetto a ciò che essa era un tempo, prima che gli eventi la colpissero e gli occhi delle calamità si rivolgessero a lei, essa non è più che una traccia annullata, o una sembianza di emergente fantasma.”
Ibn Battuta
"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."
Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014
Baghdad, 19 luglio 2014