"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

18 gennaio 2010

Iraq, terrorista di al-Qaeda confessa: "Così uccidevo i cristiani a Mosul"

Fonte: IGN

Baghdad, 18 gen. - (Adnkronos/Aki) - "Sono stato reclutato da un imam pakistano a Londra, che mi ha pagato per unirmi ad al-Qaeda in Iraq e mi ha detto che era lecito uccidere i cristiani". E' con queste parole che l'ex mufti di al-Qaeda a Mosul, il terrorista Muhammad Ramzi Shihab, racconta in una sua confessione come e perché uccideva i cristiani iracheni della provincia di Ninive. La tv satellitare 'al-Arabiya' ha trasmesso parte della sua confessione, mostrata ai giornalisti oggi durante una conferenza stampa tenuta dal portavoce del ministero della Difesa iracheno, Muhammad al-Askari, a Baghdad.
Ero solito decapitare i cristiani che non volevano pagarmi la 'jizia' (tassa per i cristiani prevista dalla sharia ndr) - afferma il terrorista nel video - l'imam pakistano mi ha nominato mufti e ho emanato una fatwa ordinando di decapitare un insegnate cristiano e un'altra contro un commerciante cristiano che non voleva pagare la 'jizia'".
Shihab aveva emanato anche una fatwa che rendeva lecita l'uccisione di tre donne accusate di aver dato informazioni alla polizia, così come ha ammesso di aver "pianificato un attentato avvenuto nel villaggio di al-Khazana".
Il terrorista aveva preso di mira anche una minoranza sciita presente nel nord del paese. Il portavoce del ministero della Difesa ha mostrato anche le confessioni di altri otto terroristi, chiedendo alle famiglie delle loro vittime di sporgere denuncia contro di loro alla magistratura.
Tra le persone arrestate c'è anche un siriano, Azmi Dari Muhammad, di Homs, arrestato mentre si camuffava con abiti femminili. "Era addetto ad arruolare donne - ha spiegato il portavoce del ministero - che avrebbero lavorato come domestiche per le persone importanti della zona, in modo da raccogliere informazioni utili per il gruppo. Trasportava anche armi, evitando i controlli della polizia in quando scambiato per una donna".