Fonte: SIR
“La popolazione riesce a vivere grazie agli aiuti alimentari, altrimenti morirebbe di fame. C’è una grave emergenza lavoro, mancanza di infrastrutture, molti lavori di ricostruzione sono stati avviati e poi lasciati, le strade piene di buche. L’elettricità erogata a singhiozzo”. A fare il punto al SIR sulla situazione irachena, a poche ore dall’approvazione della nuova legge elettorale, è l’arcivescovo latino di Baghdad, mons. Jean B. Sleiman. Nel nuovo parlamento ci saranno 325 seggi, di cui 15 per le minoranze. L’accordo sulla maggiore rappresentanza delle componenti curde, cristiane e sunnite ha evitato l’apertura di una crisi politica e dato il via libera alle seconde elezioni dalla caduta di Saddam Hussein anche se la data non è stata ancora fissata. “La grande speranza dell’Iraq sono i giovani, la grande natalità e la sete di imparare, di conoscere, di rinascere, di uscire fuori da questa situazione. Sono esausti e delusi da quanto è successo. Le ultime elezioni hanno fatto emergere una voglia di cittadinanza, di razionalità non di integralismo e fondamentalismo. Questo potrebbe avere un peso sul prossimo voto, che a detta di molti analisti, dovrebbe favorire i moderati. Sarà un voto a scarso peso religioso, forse più laico con una scelta scevra da pressioni religiose”.