"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

9 dicembre 2009

Negli attentati di ieri danni anche al patriarcato caldeo

Fonte: SIR

Nel corso degli attentati che ieri hanno sconvolto Baghdad, provocando 127 morti e 500 feriti, è rimasta danneggiata anche la sede del Patriarcato caldeo. A dichiararlo al Sir è mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale della capitale irachena: “fortunatamente si tratta solo di danni materiali, le suore ed il patriarca non erano in casa al momento delle esplosioni. Erano usciti per celebrare la festa dell’Immacolata. Sono volate via porte, finestre, vetri e danni anche ai muri”. Il patriarcato si trova nei pressi del complesso giudiziario dove ha sede la Corte d’Appello, colpita dalle autobomba insieme ad altri edifici governativi come il ministero del Lavoro e degli Affari Sociali. Per le modalità attuate gli attacchi di ieri ricordano quelle degli attentati del 19 agosto e del 25 ottobre scorso, a Baghdad, che provocarono, anche allora centinaia di morti. Sui colpevoli di questa nuova ondata di attentati mons. Warduni non si sbilancia anche se, afferma, “la popolazione è convinta che siano legati ad interessi del mondo politico, in vista del voto, fissato per il 7 marzo 2010. Restano ancora la grande disperazione, il dolore e lo sconforto per la morte che perseguita tutto il nostro popolo”.