"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

23 dicembre 2009

Mosul: attentati a due chiese cristiane, tre morti e diversi feriti

Fonte: Asianews

Due diversi attentati hanno colpito stamane a Mosul la chiesa di San Giorgio dei caldei e la chiesa siro-ortodossa di san Tommaso. Il bilancio provvisorio è di tre morti – un cristiano caldeo e due musulmani – e diversi feriti. Mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, ad AsiaNews parla di “messaggio inquietante” in vista del Natale, dove resta alto il timore di ulteriori violenze. , nel nord dell’Iraq.
Fonti di AsiaNews a Mosul confermano che “la situazione dei cristiani continua a peggiorare, dato che gli edifici cristiani sono di nuovo nel mirino dei terroristi Le due chiese colpite sono due edifici antichi, dal grande valore storico e culturale."
Nell’attentato alla chiesa di San Giorgio sono morte tre persone: si tratta di un cristiano caldeo e due musulmani, altri sono rimasti feriti. Testimoni locali riferiscono che a causare l’esplosione è stato “un carretto di legumi, riempito di bombe”. Dalle prime ricostruzioni, pare che l’obiettivo dell’attacco fosse una caserma della polizia nel quartiere di Khazraj.
Nelle ultime sei settimane a Mosul sono state attaccate quattro chiese e un monastero di suore domenicane. Le esplosioni causate dalle autobomba e dagli ordigni hanno prodotto gravi danni agli edifici e alle case adiacenti. Distrutte numerose abitazioni di cristiani e musulmani. Cinque i cristiani assassinati e altri vittime di sequestri a scopo di estorsione. Attacchi mirati, che testimoniano il progetto di “pulizia etnica” contro la comunità cristiana in tutto l’Iraq.
Mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, giudica gli attentati di oggi l’ennesimo “messaggio inquietante” a due giorni dal Natale. Le minacce, sottolinea il prelato, “continuano a influenzare la comunità cristiana” che spera “nella pace” ma resta vittima di violenze.
“Il messaggio di pace e di speranza – ribadisce l’arcivescovo di Kirkuk – annunciato dagli angeli, resta il nostro augurio di Natale per tutto il Paese: vogliamo lavorare insieme per costruire la pace e la speranza nel cuore di tutti gli uomini e le donne dell’Iraq”.