"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

4 gennaio 2010

Scomparso il vescovo caldeo del Cairo: Mons. Youssef Ibrahim Sarraf

By Baghdadhope*

Improvvisa scomparsa il 31 dicembre 2009 del vescovo caldeo del Cairo da tempo cagionevole di salute. Il Patriarca della chiesa caldea, Cardinale Mar Emmanuel III Delly, ha già raggiunto la capitale egiziana per celebrare la cerimonia funebre nella cattedrale di Nostra Signora di Fatima ad Heliopolis.
Monsignor Youssef Ibrahim Sarraf era nato il 5 ottobre 1940 al Cairo. Dopo avere studiato dai gesuiti della stessa città era entrato in seminario sempre al Cairo e successivamente era stato inviato a Roma per studiare filosofia e teologia presso il Collegio Urbano, proseguendo poi gli studi di Diritto Canonico presso la Pontificia Università del Laterano e prestando anche servizio come segretario nel Concilio Vaticano II. Era stato ordinato sacerdote il 19 dicembre a 24 anni e nel 1984 vescovo del Cairo dall'allora patriarca caldeo Boulos II Cheicko.
Con la morte del vescovo Sarraf salgono a tre le sedi vescovili vacanti nella chiesa caldea. Se, infatti, l'8 gennaio sarà ordinato al Al Qosh il nuovo vescovo di Mosul, Mons. Shimoun Nona, restano ancora da nominare i vescovi del Canada, paese attualmente affidato alle cure di Mons. Hanna Zora, già vescovo di Ahwaz (Iran) e di Erbil, diocesi retta da Mons. Rabban Al Qas, vescovo di Amadiyah, in qualità di amministratote patriarcale.
Baghdadhope ha ascoltato a proposito Mons. Philippe Najim, procuratore della chiesa caldea presso la Santa Sede e visitatore apostolico per l'Europa, che ha dichiarato: "La scomparsa di Mons. Sarraf è una grande perdita per la chiesa caldea. Mons. Sarraf mi ha preceduto in quanto procuratore a Roma e visitatore apostolico in Europa ma il suo contributo alla vita della chiesa non si è mai fermato. E' stato lui a volere che i monaci caldei di St. Hurmizda studiassero a Roma ed ha quindi posto le basi della loro presenza qui dove vivono in una casa dedicata a San Giuseppe. Io sono stato ordinato sacerdote nello statto anno e mese in cui lui fu ordinato vescovo e ricordo di averlo accompagnato al Cairo dove allora vivevano circa 500 famiglie caldee- ora diventate circa 1000 a causa dell'emigrazione di molti nostri fedeli dall'Iraq - e dove lui diede il suo fondamentale contributo alla sitemazione del vescovado e del Santuario di Nostra Signora di Fatima, tuttora visitatissimo dai cristiani ma anche da molti musulmani per il rispetto che essi nutrono per la figura di Maria. Sono addolorato per questa perdita. Mons. Sarraf era un uomo buono e molto colto. Professore di diritto canonico orientale presso l'Università Urbaniana parlava correttamente l'arabo, l'inglese, il francese, l'italiano e l'aramaico che lui, egiziano di nascita aveva appreso dagli altri studenti del Collegio Urbano."