Fonte: SIR
Dopo le notizie dell’imposizione ai cristiani di Baghdad e Mosul da parte di milizie islamiche del pagamento di una “tassa” come contributo al jihad e della pulizia religiosa nel distretto di Dora è di ieri la testimonianza di fonti, anonime per ragioni di sicurezza, che parlano di elementi di Al-Qaeda trasferitisi a Dora dalla regione occidentale di Anbar. Secondo un osservatore di Baghdad, riportato dall’agenzia Aina, la zona non è presidiata né dall’esercito Usa né da quello iracheno ed appare completamente abbandonata. Nel quartiere di Hay al-Mechaneek agli abitanti sarebbe stato ordinato di rimuovere le parabole satellitari perché proibite dall’Islam, “haram”, mentre nei quartieri di Hay al-Mu’allimin e di al-Athorieen, - dove vivono prevalentemente i cristiani – questi sarebbero spinti a convertirsi, ad abbandonare le case ed a pagare la tassa per il jihad.
“Sembrerebbe così – dichiara al Sir il vescovo ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Warduni – famiglie di questi quartieri parlano di vessazioni continue. Si tratterebbe di integralisti islamici. L’Islam rispetta il Cristianesimo, i suoi fedeli, i suoi preti e religiosi. Chi compie questi gesti violenti mostra di non sapere. Ci stiamo attivando per stemperare il clima di astio verso la minoranza cristiana. Da duemila anni beviamo la stessa acqua del Tigri e dell’Eufrate e mangiamo i frutti della stessa terra con i nostri fratelli musulmani. Perché tutto questo ora? Nonostante tutto siamo per il bene dell’Iraq e degli iracheni”. Un’altra testimonianza di un abitante di Dora, rilanciata anche dal blog Baghdadhope, conferma che il distretto di Dora è stato abbandonato dalle forze di sicurezza, e rivela che le forze americane hanno preso possesso del Babel College, l’unica facoltà teologica cristiana in Iraq, trasferita a gennaio nel nord per ragioni di sicurezza, e trasformata in una propria base “contribuendo così ad aumentare l’astio verso la popolazione cristiana considerata ancora una volta alleata delle forze di occupazione”. In merito a questa notizia mons. Warduni si limita a confermare. “Stiamo cercando di risolvere questo problema e abbiamo trattative in corso. Certamente la cosa non facilita la vita dei cristiani nel distretto e non solo”.
Dopo le notizie dell’imposizione ai cristiani di Baghdad e Mosul da parte di milizie islamiche del pagamento di una “tassa” come contributo al jihad e della pulizia religiosa nel distretto di Dora è di ieri la testimonianza di fonti, anonime per ragioni di sicurezza, che parlano di elementi di Al-Qaeda trasferitisi a Dora dalla regione occidentale di Anbar. Secondo un osservatore di Baghdad, riportato dall’agenzia Aina, la zona non è presidiata né dall’esercito Usa né da quello iracheno ed appare completamente abbandonata. Nel quartiere di Hay al-Mechaneek agli abitanti sarebbe stato ordinato di rimuovere le parabole satellitari perché proibite dall’Islam, “haram”, mentre nei quartieri di Hay al-Mu’allimin e di al-Athorieen, - dove vivono prevalentemente i cristiani – questi sarebbero spinti a convertirsi, ad abbandonare le case ed a pagare la tassa per il jihad.
“Sembrerebbe così – dichiara al Sir il vescovo ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Warduni – famiglie di questi quartieri parlano di vessazioni continue. Si tratterebbe di integralisti islamici. L’Islam rispetta il Cristianesimo, i suoi fedeli, i suoi preti e religiosi. Chi compie questi gesti violenti mostra di non sapere. Ci stiamo attivando per stemperare il clima di astio verso la minoranza cristiana. Da duemila anni beviamo la stessa acqua del Tigri e dell’Eufrate e mangiamo i frutti della stessa terra con i nostri fratelli musulmani. Perché tutto questo ora? Nonostante tutto siamo per il bene dell’Iraq e degli iracheni”. Un’altra testimonianza di un abitante di Dora, rilanciata anche dal blog Baghdadhope, conferma che il distretto di Dora è stato abbandonato dalle forze di sicurezza, e rivela che le forze americane hanno preso possesso del Babel College, l’unica facoltà teologica cristiana in Iraq, trasferita a gennaio nel nord per ragioni di sicurezza, e trasformata in una propria base “contribuendo così ad aumentare l’astio verso la popolazione cristiana considerata ancora una volta alleata delle forze di occupazione”. In merito a questa notizia mons. Warduni si limita a confermare. “Stiamo cercando di risolvere questo problema e abbiamo trattative in corso. Certamente la cosa non facilita la vita dei cristiani nel distretto e non solo”.