By Asia News
Foto Patriarcato Caldeo |
L’evento inconsueto ha catturato anche l’attenzione dei vertici della Chiesa irakena, che hanno rilanciato foto e immagini della città ricoperta da un manto bianco. In un messaggio alla comunità, i vertici caldei parlano di “una scena rara e bella” vissuta nella notte, quando “un manto di neve ha coperto” ampie zone della capitale “compreso il quartier generale del patriarcato”.
Foto Patriarcato Caldeo |
“La nostra domanda - prosegue la nota patriarcale - è: la neve
purificherà i cuori degli irakeni e ne rimuoverà gli accumuli causati da
17 anni di conflitti, corruzione, servizi scadenti”. La speranza è che
le violenze “si faranno da parte” e si potrà aprire la strada “a una
pagina ‘bianca’ di buoni rapporti, di pace e di stabilità, di
ricostruzione e di progresso”. Questa “è la speranza per una via nuova
in Iraq”, conclude il messaggio, “e questo è stato il tema della nostra
preghiera mattutina. Che i politici possano conseguire questo
obiettivo!”.
Il riferimento è alle profonde turbolenze politiche e sociali in atto nel Paese, con proteste di piazza contro corruzione e crisi economica che si susseguono da ottobre. Le autorità hanno a più riprese cercato di sedare le manifestazioni, innescando scontri che hanno provocato oltre 500 morti. La recente nomina di un nuovo Primo Ministro ha creato ulteriori divisioni (e violenze) fra i sostenitori di al-Sadr che appoggiano il nuovo esecutivo e la base di piazza Tharir a Baghdad (cuore della rivolta) che intende proseguire con le dimostrazioni. Ieri si è registrata una nuova vittima a Nassirya, dove le guardie di sicurezza dell’università hanno aperto il fuoco su un gruppo di persone che cercavano di forzare il blocco all’ingresso dell’ateneo.
La speranza è che la neve possa dunque portare un po’ di pace e di serenità, in una sorta di clima natalizio fuori stagione. “L’atmosfera è bella” affermano i residenti della capitale “e le persone sono felici perché è la prima volta che arriva la neve”. In realtà, una leggera spruzzata si era registrata l’ultima volta a Baghdad nel 2008, ma si tratta di un fenomeno assai raro, mentre la neve cade abbondante nel nord fra cittadine e villaggi, molti dei quali in montagna, del Kurdistan irakeno.
Del resto già a mezzogiorno di oggi gran parte del manto bianco si era già sciolto e le temperature si annunciano in ripresa già fin dai prossimi giorni, quando la massima dovrebbe assetarsi sopra i 20 gradi in linea con le medie stagionali. “La vita - racconta un passante - torna alla normalità”.
Il riferimento è alle profonde turbolenze politiche e sociali in atto nel Paese, con proteste di piazza contro corruzione e crisi economica che si susseguono da ottobre. Le autorità hanno a più riprese cercato di sedare le manifestazioni, innescando scontri che hanno provocato oltre 500 morti. La recente nomina di un nuovo Primo Ministro ha creato ulteriori divisioni (e violenze) fra i sostenitori di al-Sadr che appoggiano il nuovo esecutivo e la base di piazza Tharir a Baghdad (cuore della rivolta) che intende proseguire con le dimostrazioni. Ieri si è registrata una nuova vittima a Nassirya, dove le guardie di sicurezza dell’università hanno aperto il fuoco su un gruppo di persone che cercavano di forzare il blocco all’ingresso dell’ateneo.
La speranza è che la neve possa dunque portare un po’ di pace e di serenità, in una sorta di clima natalizio fuori stagione. “L’atmosfera è bella” affermano i residenti della capitale “e le persone sono felici perché è la prima volta che arriva la neve”. In realtà, una leggera spruzzata si era registrata l’ultima volta a Baghdad nel 2008, ma si tratta di un fenomeno assai raro, mentre la neve cade abbondante nel nord fra cittadine e villaggi, molti dei quali in montagna, del Kurdistan irakeno.
Del resto già a mezzogiorno di oggi gran parte del manto bianco si era già sciolto e le temperature si annunciano in ripresa già fin dai prossimi giorni, quando la massima dovrebbe assetarsi sopra i 20 gradi in linea con le medie stagionali. “La vita - racconta un passante - torna alla normalità”.