By Radiovaticana
Lucas Duran e Gabriella Ceraso
Lucas Duran e Gabriella Ceraso
“L’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo”: da questa
frase di Nelson Mandela prende spunto la campagna “Aiuta un guerriero”,
lanciata dall’8 al 28 gennaio da COOPI-Cooperazione Internazionale, e
dedicata all’educazione di migliaia di bambini in Niger e Iraq. Il COOPI
è un’organizzazione umanitaria impegnata in 28 Paesi per lo più
africani, anche a tutela della sicurezza alimentare e della
malnutrizione. Ma l’impegno maggiore è appunto per la formazione dei
bambini e delle bambine.
Niger- zona del lago Ciad- e Iraq – zona del Kurdistan iracheno: sono
queste le due aree destinatarie della raccolta fondi tramite sms
solidale del Coopi. ”Aiuta un guerriero”, nome della campagna, spiega il
presidente Claudio Ceravolo, vuole essere una provocazione: “I bambini
in queste aree a causa della guerra combattono e rischiano la vita per
andare a scuola, atto che nei nostri Paesi è scontato e semplice”. Sono
proprio loro dunque i “guerrieri”, gli “eroi” alla conquista del loro
futuro tramite l’educazione scolastica.
I progetti : tendoni, container, libri e materiale scolastico
In Iraq, si stima che i profughi in movimento entro i confini, siano
circa 3,1 milioni, oltre ai 239.000 rifugiati siriani e la presenza di
ordigni inesplosi rende difficile spostarsi per andare a scuola. In
Niger invece, nel 2016, ben 151 scuole lungo la frontiera con la Nigeria
sono state chiuse. Si stima che nella regione di Diffa 32 bambini su
100 non vadano a scuola e solo il 35% degli alunni completi il percorso
educativo. Con i fondi raccolti COOPI garantirà quindi accesso
all’istruzione a 3.000 bambini che nel Paese africano vivono in
accampamenti temporanei e a 1.200 minori in quattro villaggi vicino a
Mosul in Iraq. Tendoni e container-aule dotate di tutti gli arredi
necessari, libri e materiale didattico, saranno animati da personale
scolastico e rappresenteranno luoghi di apprendimento e di protezione
fisica e psicologica.
Terrorismo vuole cancellare la cultura
Il presidente COOPI Ceravolo, spiega anche come la minaccia
dell’estremismo islamico gravi soprattutto sull’aspetto culturale. La
distruzione o la chiusura delle scuole, la fuga e la dispersione delle
famiglie per paura delle violenze favoriscono l’allontanamento dei
minori dall’istruzione e il loro più facile coinvolgimento in gruppi
armati e nella criminalità organizzata. Le bambine, in particolare,
corrono il pericolo maggiore sin dalla primissima età di cadere anche
vittime di violenza sessuale e matrimoni precoci forzati.
E’ possibile donare con un sms solidale del valore di due euro al 45541 fino al 28 gennaio.